Il Teatro Laura Betti di Casalecchio presenta la stagione

foto3Teatro comunale Laura Betti
-Casalecchio di Reno –
Stagione teatrale 2015/2016

PROSA
20 – 21 novembre
BIMBA 
Inseguendo Laura Betti
drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci
drammaturgia del suono, interventi elettrici e registrazioni Raffaele Bassetti
Produzione Le belle Bandiere
Uno spettacolo sulla poliedrica figura di Laura Betti, cui è stato recentemente intitolato il Teatro Comunale di Casalecchio di Reno: una carriera tra teatro, cinema e musica segnata dall’impegno a esser contemporanea, attenta alle dinamiche di un paese “disattento”, anche attraverso il profondo e duraturo legame con Pier Paolo Pasolini. ” Ho scoperto una figura poliedrica, libera, vasta e affascinante, piena di contraddizioni. Mi insegna la libertà e tutti i suoi rischi, la generosità che disperde genio e talento, la lingua del teatro e dell’arte di un’epoca che pare vicina ma è ormai lontanissima. Vedo in lei una guerriera irriducibile i cui terribili capricci diventano atti di ribellione al conformismo e vie di trasformazione del dolore” (Elena Bucci)
Nell’ambito del

5 dicembre 
SERENATE PER UN RICORDO

Direttore Tommaso Ussardi 
Orchestra senzaspine 
PROGRAMMA:
Chaikovskj _ Serenata per Archi
Elgar – Serenata per Archi
Mozart: “Eine Kleine Nachtmusik” Serenata
L’Orchestra Senzaspine nasce come risposta ad un bisogno: il bisogno di suonare dei giovani musicisti usciti dalle accademie e dai conservatori, diplomati, laureati, specializzati, ma che non hanno occasione di suonare in orchestra. Perché le orchestre giovanili di alto livello sono pochissime, perché l’Italia investe nella cultura ogni anno di meno e il mondo della musica classica sembra chiudersi a doppia mandata per chi completa i propri studi musicali. I conservatori non sanno creare un ponte tra lo studio e le occasioni lavorative. Senzaspine, nel giugno 2013, è nata per rispondere a questa esigenza, per creare una piattaforma, una scuola in cui formare i giovani musicisti che vogliono lavorare in orchestra. L’intento è quello di offrire la possibilità ai giovani musicisti di suonare insieme, confrontandosi con il repertorio sinfonico più impegnativo e al contempo di avvicinare il grande pubblico alla musica classica. Il concerto è inserito nel programma di iniziative per la commemorazione del 25° anniversario della strage del Salvemini (6 dicembre 1990). In collaborazione con l’Associazione “Vittime del Salvemini” – 6 dicembre 1990”

10 dicembre 
IL REGNO DELL’ADE 
CANTO XI
Dal Odissea – Un racconto mediterraneo 
Con Davide Enia 
Di Sergio Maifredi

Davide Enia, maestro nel far rivivere il “cunto”, dà vita al regno dell’Ade, ai fantasmi, alle paure di Odisseo. E’ un viaggio nel viaggio, un’Odissea interiore del protagonista. Qui siamo in un tempo immobile, in un viaggio all’interno delle pulsioni, che animano il grande, inquieto viaggiatore. Vediamo tutto in soggettiva, con gli occhi di Odisseo. Davanti a noi scorrono gli eroi della guerra di Troia, così come gli affetti intimi e privati di Odisseo in un viaggio dantesco ante litteram. Nell’Ade Odisseo incontra Elpènore, il suo amico morto da poco, sua madre lasciata viva a Itaca, l’indovino Tiresia, che gli predice il futuro e il fantasma di Achille. Lo spettacolo si chiude con questo incontro tra il guerriero il simbolo della bella morte in guerra e l’eroe scaltro che preferirebbe essere un guardiano di porci piuttosto che regnare su un esercito di morti. Due poemi alla base della cultura occidentale che ben rappresentano la continua dicotomia tra pace e guerra.

20 gennaio 
O O O O O O O
Coregrafia Giulio D’Anna
Concept / Direzione / Coreografia 
Giulio D’Anna
Co-creazione / Interpretazione 
Mattia Agatiello, Chiara Ameglio, Cesare Benedetti, Noemi Bresciani, Pieradolfo Ciulli, Maura Di  Vietri, Francesca Penzo
Produzione 
Fattoria Vittadini, Versiliadanza
con il sostegno di MIBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo
con il supporto di Danzarte – Brescia e DanceB – Milano
Giulio D’Anna in O O O O O O O trae ispirazione dal “Museo delle relazioni interrotte” di Zagabria per orbitare attorno al tema delle relazioni fallite e delle sue rovine. Il materiale presentato è generato dal Curriculum Vitae dei performers e da dati statistici italiani. Agli interpreti è chiesto di articolare verbalmente e fisicamente memorie ed esperienze d’intimità ferita, di condividere ricordi personali sfidando il senso comune di ciò che è considerato socialmente adeguato, di esporre i propri sentimenti e memorie come in un atto rituale, in una cerimonia catartica. O O O O O O O è uno specchio dello stato sentimentale dei giovani adulti. Una sorta di musical postmoderno che si propone di offrire un momento di autoidentificazione e riflessione.
nell’ambito del progetto Teatro Arcobaleno promosso da Gender Bender Festival in partnership con La Baracca Testoni Ragazzi, ATER, Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno, CSGE Centro Studi sul Genere e l’Educazione del Dipartimento di Scienze dell’Educazione Giovanni Maria Bertin dell’Università di Bologna, LInFA (Luogo per l’Infanzia, le Famiglie, l’Adolescenza), Istituzione Casalecchio delle Culture, Commissione Pari Opportunità Mosaico – ASC InSieme. Beneficia del sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dell’Institut Français e Fondazione Nuovi Mecenati. Con il patrocinio del Comune di Bologna, del Comune di Casalecchio di Reno e della Regione Emilia-Romagna.
Per maggiori informazioni: teatroarcobaleno.webs.com

30 gennaio
DUE DONNE CHE BALLANO
di Josep M. Benet i Jornet 
Traduzione Pino Tierno
con Maria Paiato e Arianna Scommegna 
regia di Veronica Cruciani
Scene Barbara Bessi
Luci Gianni Staropoli
Musiche Paolo Coletta
Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
Una donna anziana e una giovane chiamata a farle da badante. Entrambe schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano perché sono simili, perché ognuna ha bisogno dell’altra e, nella solitudine delle rispettive vite, sono l’una per l’altra l’unica presenza confortante. Consumano le ore beccandosi, pungendosi e confessando di sé quello che solo a un estraneo si riesce a confessare.
Ballano. Come balla una nave in balìa delle onde. Ballano la danza dell’esistenza dura e difficile di chi porta dentro una sofferenza ma fuori esibisce una faticosa immagine di forza e autosufficienza. Ballano come una coppia estratta dal mazzo della casualità, quando nelle balere due sconosciuti si trovano a ballare insieme. E per questo ballo non ci sono cavalieri, non ci sono uomini possibili, non ci sono mariti, padri o figli ad accompagnarle. Ma solo due donne che ballano. Avrebbero potuto non incontrarsi mai e continuare a ballare da sole come hanno sempre fatto, e invece per loro fortuna il sollievo della coppia finalmente addolcisce un po’ la fatica.

4 febbraio
BIANCO SU BIANCO 
Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca
Con Helena Bittencourt e Goos Meeuwsen
Compagnia Finzi Pasca
Dei pezzi di porcellana sul pavimento, i letti degli ospedali, le piastrelle del bagno in casa della nonna, il tavolo di marmo nella macelleria, il fazzoletto che agitava papà quando partivamo, il tuo sorriso, il giardino sommerso dopo una tempesta di neve, certi silenzi, il gesso e le bende attorno alla mia gamba rotta, nuvole, il nome della maestra scritto sulla lavagna, il vestito di mia cugina che si sposa, un bicchiere di latte, le pagine del quaderno del primo giorno di scuola, il camice dell’infermiera, un fiore, una conchiglia, un cavallo, la schiuma che riempie la vasca da bagno, le pillole per dormire, la cipria che copre il viso dei clown, le storie che fanno passare la paura del buio. Uno spettacolo sempre in equilibrio tra una dolce e nostalgica assurdità, un mondo surreale, ferocemente sereno, un teatro che riflette su se stesso, dove gli attori usano il proscenio per dialogare con il pubblico, dove l’illusione e gli artifici vengono alla fine sempre svelati, dove si ride e ci si commuove, dove i clown non incarnano la stupidità ma la fragilità degli eroi perdenti.

16 febbraio 
JESSICA AND ME 

Cristiana Morganti
creazione, direzione, coreografia e interpretazione Cristiana Morganti
collaborazione artistica Gloria Paris
Produzione il Funaro – Pistoia
in coproduzione con Fondazione I Teatri – Reggio Emilia
“Lei vuole che io danzi, oppure vuole che io parli?” Dietro questa domanda, rivolta da Cristiana Morganti ad uno spettatore, si cela una delle chiavi di lettura di JESSICA AND ME. In questo suo nuovo spettacolo, la storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, giunta a un momento importante del suo percorso, si ferma a riflettere su se stessa: sul rapporto con il proprio corpo e con la danza, sul significato dello stare in scena, sul senso dell’altro da sé che implica il fare teatro. Ne risulta una sorta di autoritratto idealmente a due voci di efficace e spiazzante ironia, dove Cristiana rivela ciò che accade nel backstage del suo percorso professionale. Un puzzle di gesti, ombre, muscoli, tenacia, spavalderia, timidezza, ricordi e progetti.

19 febbraio 
RETOUR
Avion Travel in concerto 
A quasi 10 anni dall’ultimo tour insieme si riunisce la formazione storica casertana: Peppe Servillo, Fausto Mesolella, Mario Tronco, Mimì Ciaramella, Ferruccio Spinetti e Peppe D’Argenzio che li ha fatti conoscere ed amare dal grande pubblico. Gli Avion Travel proporranno un concerto che includerà i loro brani più celebri e le sorprese non mancheranno. Alfieri discretissimi di una canzone popolare pronta per l’eretico genio di Arto Lindsay e il Cyrano di Edmond De Rostand, capaci di fantasie ariostesche, e di misurarsi con i versi di Pasolini, Murolo e Di Giacomo o andare a Sanremo e sbancare l’Ariston fra i big, questa sorta di Penguin Café nostrana – saldamente ancorata a Napoli e alla canzone – ha dato alla musica popolare d’autore un contributo inestimabile di strutture cameristiche, lirico sentire, inconfondibili, preziose trame timbriche e dinamiche. « ReTour – raccontano gli Avion Travel – è un piccolo ritorno condotto senza enfasi e celebrazioni, è la verifica di un’idea di canzoni che ambiscono a durare non perché hanno scalato le classifiche, ma perché serbano in sé il desiderio e la presunzione di essere sempre attuali, smuovere il cuore e il pensiero, provocare un’assemblea di sensazioni e senso che si ritrovano dopo dieci anni a cominciare da noi Sei…! »

27 febbraio
SCANNASURICE
di Enzo Moscato
regia Carlo Cerciello
con Imma Villa
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
una produzione
Teatro Elicantropo – Anonima Romanzi & Prospet

“Scannasurice” è una sorta di discesa agli “inferi” di un personaggio dall’ identità androgina nell’ipogeo napoletano dove abita, una stamberga in cui le fanno compagnia i topi (i “surici”), metafora dei napoletani stessi, e i fantasmi delle leggende metropolitane partenopee, dalla Bella ‘Mbriana al Munaciello. Un viaggio alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e di una quotidianità terremotata, fisicamente e metafisicamente. Il personaggio fa la vita, “batte”: è, originariamente, un “femminiello” dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Ma i femminielli di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche. Oltre l’identità sessuale, sono quasi magiche. È per questo che lo interpreta un’attrice che, al di là dell’identità sessuale ne rende evidenti l’ambiguità e l’eccesso. Una volta smontata la sua appariscente identità sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal Paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre poetica.

5 marzo
POLVERE 
dialogo tra uomo e donna
di Saverio La Ruina 
con Saverio La Ruina e Cecilia Foti
Produzione Scena Verticale
Una storia di malamore, di quello che umilia e colpisce, che annulla. Storie di donne vittime di una violenza atroce, raccontate attraverso quello che succede prima. La Ruina analizza e interpreta il fenomeno del mostro, anziché raccontare una donna esplora l’universo maschile e violento. Eppure una donna sul palco insieme a lui c’è: Cecilia Foti, che interpreta con finezza la vittima sempre più consapevole di una storia senza amore. Un vero e proprio match fra uomo e donna, attraverso cui si studiano le opache avvisaglie, i sintomi della malattia violenta che verrà. Il disprezzo e gli sgarbi che inscenano la violenza dello scherno e dell’insulto sussurrato, prima di quella delle botte e dell’omicidio. “Polvere” è la sporcizia sollevata pian piano attorno e sul corpo della donna, da un maschio insicuro e feroce. Uno spettacolo che nasce da interviste, incontri e testimonianze, da una realtà in cui è facile trovare qualche frammento della vita di ognuno.

12 marzo 
BACH. SANSOUCCI
Ramin Bahrami & Massimo Mercelli

Programma:
J.S. Bach: Fuga canonica in Epidiapente dall’offerta musicale.
C.P.E. Bach: Sonata in do maggiore
Allegro molto – Adagio – Allegretto
C.P.E. Bach: sonata in re minore
Allegretto-Adagio-Allegro
Federico II di Prussia: Sonata in mi minore per flauto e basso continuo
Andante-Allegro – Siciliano -Allegro
————————————
Michael Nyman : nuovo brano dedicato al duo
J.S. Bach: ricercare a sei dall’offerta musicale
J.S. Bach/C.P.E. Bach: Sonata in Do minore
Largo-allegro-andante-allegro

Ramin Bahrami affronta la monumentale produzione di Bach con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza. Massimo Mercelli suona regolarmente nelle maggiori sedi concertistiche del mondo: Carnegie Hall di New York, Herculessaal e Gasteig di Monaco, Teatro Colon di Buenos Aires, Filarmonica di San Pietroburgo, per citarne solo alcune. È direttore artistico e fondatore dell’Emilia Romagna Festival.

17 marzo 
PORCILE 
di Pier Paolo Pasolini
regia Valerio Binasco
con Mauro Malinverno, Alvia Reale, Francesco Borchi,
Elisa Cecilia Langone, Franco Ravera, Fulvio Cauteruccio
Fabio Mascagni, Pietro d’Elia
coproduzione Fondazione Teatro Metastasio di Prato / Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di Spoleto58 Festival dei 2Mondi
“Porcile” è un dramma in undici episodi che Pasolini scrisse nel 1966 per raccontare l’impossibilità di vivere preservando l’intima natura di se stessi. Siamo nella Germania postnazista. Julian, figlio “né ubbidiente né disubbidiente” di una coppia della borghesia tedesca, trova nel porcile paterno un amore diverso e “non naturale” che, tuttavia, lui riconosce come scintilla di vita pura. La passione misteriosa che segna il personaggio fin dal suo ingresso diviene simbolo del disagio di chi non si riconosce nella società coeva e si rifugia in qualcosa di istintuale ma segreto. “Porcile” non fa prigionieri. Condanna tutti, dal primo all’ultimo. Non c’è redenzione, non c’è possibilità di salvezza in questo mondo-porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto.
Nell’ambito del progetto

8-9 aprile 
METAMORFOSI
di forme mutate in corpi nuovi
da Ovidio 
traduzione Piero Bernardini Marzolla
adattamento e regia Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
produzione Fortebraccio Teatro
Le Metamorfosi di Ovidio, nel lavoro di Roberto Latini, diventano come un vocabolario per immagini che permettono di “tradurre” in linguaggio teatrale ciò che alcuni Miti sembrano ancora custodire intatti, quasi fossero una sintassi per il contemporaneo capace di individuare nuovi contenuti, nuove strutture e nuove forme.
Nell’estate scorsa la compagnia ha presentato lo spettacolo in diversi festival sotto forma di episodi: da qui la disponibilità di un materiale che in un corpo nuovo può ridefinire la sua forma. La successione narrativa contenuta ne Le Metamorfosi spazia dalla creazione dell’Universo fino alla morte di Cesare in uno sforzo, tutto ovidiano di mettere ordine nel mezzo.  La narrazione dei Miti sembra avere questo costante sottotesto, questa aspirazione a cui però Roberto Latini rinuncia. Come nei Festival proverà a liberare, ad aprire e moltiplicare le metamorfosi anche nel Teatro Laura Betti, per stare in una drammaturgia mobile e tentare una scrittura scenica in movimento che tracci nuove forme possibili di un percorso dentro, fuori e intorno a Metamorfosi.

Il programma dettagliato sarà fornito nel corso della stagione.

ABBONAMENTI
ABBONAMENTO LAURA BETTI 
(13 spettacoli)
Platea e galleria
Intero: 140 euro
Ridotto over 60: 130 euro 
Coop: 120 euro
Speciale giovani: 90 euro
(fino a 29 anni, youngERcard, studenti universitari)

Prelazioni
Dal 23 settembre al 2 ottobre la vendita è riservata agli abbonati della Stagione 2014/15 alla formula Pubblico (11 spettacoli)

Cambio posto
Sabato 3 ottobre la vendita è riservata agli abbonati della stagione 2014/15 alla formula Pubblico che desiderano cambiare posto. Cambiando posto non si conserva alcun diritto su quello occupato nella stagione precedente.

Nuovi abbonamenti Laura Betti
A partire dal 7 ottobre

ABBONAMENTO POLITICAMENTE SCORRETTO
(3 Spettacoli) 
Bimba. Inseguendo Laura Betti; Scannasurici; Polvere
unico platea e galleria: 30 euro
Vendita abbonamento Politicamente scorretto a partire dal 21 ottobre

CARNET
Il carnet è un abbonamento flessibile che consente la scelta del titolo e del posto al momento della sottoscrizione o nel corso di tutta la stagione. La scelta di titoli e date va effettuata presso la biglietteria del teatro. I posti vengono assegnati in base alla disponibilità.
Con ogni carnet si possono acquistare fino a due biglietti per ciascun spettacolo.
Carnet 8 titoli
unico platea e galleria: 85 euro

Carnet 6 titoli
unico platea e galleria: 70 euro
Vendita carnet a partire dal 28 ottobre

Biglietto di cambio turno per gli abbonamenti Laura Betti e Politicamente scorretto: 1 euro

BIGLIETTI

INTERO
platea e galleria: 15 euro
RIDOTTO
platea e galleria: 13,50 euro
SPECIALE GIOVANI
platea e galleria: 8 euro
(fino a 29 anni, youngERcard, studenti universitari)
RISERVATO ALLE SCUOLE SUPERIORI
per gruppi di minimo 10 studenti
platea e galleria: 7,50 euro
1 ingresso gratuito per 1 insegnante accompagnatore ogni 15 studenti

Riduzioni: over 60, Soci Coop (ogni tessera Coop dà diritto a 1 biglietto ridotto);
Associazioni e Circoli convenzionati (elenco completo consultabile sul sito www.teatrocasalecchio.it)
Le tessere vanno esibite al momento dell’acquisto dei biglietti.
Le riduzioni non sono cumulabili.

Diritto di prevendita: 1 euro
Il diritto di prevendita si applica fino al giorno precedente lo spettacolo.

VENDITA BIGLIETTI
A partire dal 4 novembre per tutti gli spettacoli della stagione

ACQUISTO SU CIRCUITO VIVATICKET
I biglietti sono acquistabili anche online sul sito di Vivaticket, presso Bologna Welcome in Piazza Maggiore 1/e, i punti d’ascolto delle Ipercoop Centro Borgo, Lame, Nova e presso tutti i punti vendita Vivaticket consultabili sul sito  www.vivaticket.it

PRENOTAZIONI
È possibile prenotare i biglietti telefonicamente allo 051/570977 o via e-mail all’indirizzo biglietteria(at)teatrocasalecchio.it nei giorni e orari di apertura della biglietteria. I biglietti prenotati vanno ritirati entro 10 giorni dalla prenotazione presso la biglietteria del teatro e in ogni caso entro il giorno di apertura della biglietteria precedente la data dello spettacolo scelto.
Le prenotazioni non ritirate verranno automaticamente cancellate.
Non si accettano prenotazioni il giorno dello spettacolo.

ORARI DI BIGLIETTERIA

La biglietteria sarà aperta il mercoledì, il venerdì e il sabato e nei giorni di spettacolo dalle 15.30 alle 18.30
Apertura per gli spettacoli a partire da un’ora prima dell’inizio.

Tutti gli spettacoli, salvo diverse indicazioni, iniziano alle ore 21.
La direzione di riserva di apportare al programma modifiche che si rendessero necessarie per cause di forza maggiore.

Teatro Comunale Laura Betti
p.zza del Popolo 1,
40033, Casalecchio di Reno (BO)