Opificio Golinelli: 9000 mq per la conoscenza e la cultura

OpificioGolinelli2015-01_phGiovanniBortolani

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Ha aperto oggi (26 giugno 2015) per una preview l’Opificio Golinelli: 9.000 mq per la conoscenza e la cultura a Bologna. 
Fondazione Golinelli rigenera con 12 milioni di euro una vecchia fonderia. Nasce così  la cittadella del sapere sotto il segno della sostenibilità e della ecocompatibilità

Inaugura il 3 ottobre 2015 a Bologna Opificio Golinelli, il nuovo Centro per la conoscenza e la cultura della Fondazione Golinelli. La Fondazione Golinelli nasce a Bologna nel 1988 per volontà dell’imprenditore e filantropo Marino Golinelli con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la formazione, di diffondere la cultura e la scienza, di favorire la crescita intellettuale ed etica dei giovani e della società.

Nuova casa dal nome antico, Opificio Golinelli sorge in via Paolo Nanni Costa, in adiacenza all’area industriale di circa 3 ettari occupata fino al 2008 dalla Società Fonderie Sabiem. La cittadella del sapere, che ha richiesto un investimento complessivo di 12 milioni di euro, è di 9.000 mq: diventa il quartiere generale della Fondazione che qui svolgerà ampia parte delle sue attività formative, didattiche e culturali. Se dal 2000 a oggi i progetti della Fondazione hanno coinvolto quasi un milione di persone, i nuovi spazi saranno in grado di accogliere più di 150.000 visite l’anno. I numeri attesi e il modello culturale ne fanno un centro di rilevanza nazionale e di riferimento anche internazionale.

Opificio Golinelli, il cui progetto architettonico è stato affidato a diverserighestudio di Bologna, è anche un intervento di rigenerazione urbana del patrimonio industriale abbandonato. La scelta del luogo non è casuale: l’opera di riqualificazione di uno stabilimento produttivo dismesso è stata voluta dalla Fondazione Golinelli e si ricollega all’idea del fare e dello sperimentare, come vettore concreto di esperienza e apprendimento. Opificio Golinelli offre un’idea di comunità del futuro: presenta una concezione urbanistica policentrica della città, che diventa una rete ricca di connessioni vive tra il centro geografico e gli aggregati periferici.

“Esterno locale, interno globale”, questa la visione che ha guidato la progettazione dell’edificio, concepito come metafora di una città smart, vero e proprio acceleratore della società verso il futuro. Gli uffici della Fondazione sono il quartier generale; Scienze in pratica offre agli adolescenti l’opportunità di fare concrete sperimentazioni in un laboratorio modernamente attrezzato accendendo la passione per scienza e tecnologia; Scuola delle idee è uno spazio ludico e interattivo per valorizzare la creatività di bambini dai 18 mesi; Educare a educare è il programma per formare gli insegnanti a una didattica in un costante dialogo fra le discipline scientifiche e umanistiche; Giardino delle imprese propone attività educative e formative per avvicinare i ragazzi dei licei, degli istituti tecnici e universitari all’imprenditorialità sperimentando percorsi concreti negli acceleratori e mettendosi in gioco per la determinazione delle proprie aspirazioni. Opificio Golinelli è perno di riferimento anche per Scienza in Piazza, la manifestazione culturale che porta laboratori, incontri, convegni e mostre nelle aree urbane trasformandole in science center temporanei; e Arte, Scienza e Conoscenza, che con le mostre di arte+scienza, gli incontri e i convegni stimola il pensiero complesso e il dibattito negli adulti e nei ragazzi.

Se da un lato la Fondazione è inserita in una rete di connessioni a livello nazionale e internazionale che la mette in contatto con oltre 100 partner tra enti culturali e di ricerca, amministrazioni, enti non profit, Opificio Golinelli nasce già in collegamento con i principali centri analoghi italiani e con i più autorevoli network europei del settore; se il paradigma ispiratore solitamente è votato alla dimensione espositiva, l’Opificio, specularmente, essendo il luogo dove consacrare nuovamente la combinazione del “sapere al saper fare”, sarà tra i più grandi laboratori sperimentali a fine didattico nel campo delle scienze e della tecnologia in Italia potendo ospitare contemporaneamente 400 ragazzi in laboratori a posto singolo e in aule didattiche (capienza massima edificio 750 persone) e disponendo di quasi 3.000 mq di ambienti dedicati a questo, cui si aggiungeranno gli spazi comuni multi-funzionali (utilizzabili a fine espositivo), gli uffici della Fondazione e le aree verdi per attività all’aperto.

“Con l’apertura di Opificio – sottolinea Marino Golinelli, fondatore e presidente della Fondazione Golinelli – si realizza il mio sogno di investire nel futuro di tutti: un’iniziativa concreta per prepararsi a vivere in un mondo diverso, globale, complesso, imprevedibile. Un luogo fisico dove i ragazzi si costruiscono un bagaglio di valori etici del lavoro, dello studio, della responsabilità sociale e civile, annullando i timori del futuro. Una realizzazione visionaria, uno spazio di ricerca e sperimentazione per imparare ad affrontare in modo consapevole il perché della vita. Opificio sarà per la Fondazione Golinelli punto di partenza e non punto di arrivo”.

Tre elementi chiave alla base del progetto architettonico. La strategia del non finito: prevede l’occupazione parziale della superficie interna, permettendo a Opificio di essere un corpo flessibile e in mutamento nel tempo; il paradosso architettonico: ogni attività che si svolge all’interno della struttura permette al pubblico di avere uno sguardo verso l’alto, grazie a uno studio prospettico tra i capannoni e i luoghi di lavoro; la sinestesia architettonica: oltre a essere contenitore per lo studio e la ricerca accoglierà alcune opere d’arte della collezione Golinelli. Opificio è realizzato in classe A, necessita di poca energia. È climatizzato tramite un sistema a pompe di calore ad alto rendimento; scollegato dalla rete gas, non produce emissioni inquinanti. Laddove non c’era è stato aggiunto del “verde”.

www.fondazionegolinelli.it

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