Murray Perahia al Teatro Manzoni

Perahia_Murray 2 (Felix_Broede)Mercoledì 10 giugno ore 20.30, Teatro Manzoni, la rassegna GRANDI INTERPRETI del Bologna Festival prosegue con il concerto del pianista Murray Perahia.

In programma musiche di Bach, Beethoven, Franck, Chopin. Murray Perahia è un grande pianista classicista, che tiene conto, pur con strumenti moderni, degli orientamenti delle nuove ricerche musicali. Piero Rattalino osserva che l’artista statunitense evoca la voce del fortepiano su pianoforti novecenteschi. Beethoven, quale apogeo dello stile classico, è al centro del suo pensiero musicale; qui lo accosta ad Haydn. L’indagine sulla musica bachiana ha occupato molti anni della sua carriera con esiti di altissimo livello: «La scrittura bachiana è affrontata da Perahia senza alcun pregiudizio filologico (…), la limpidezza del contrappunto è abbagliante e disarmante la naturalezza del respiro ritmico». Le sue incisioni discografiche con musiche di Bach hanno ottenuto diversi riconoscimenti.

Mercoledì 10 giugno ore 20.30
Teatro Manzoni
Murray Perahia pianoforte

Johann Sebastian Bach Suite francese n.6 in mi maggiore BWV 817
Franz Joseph Haydn Sonata in la bemolle maggiore Hob. XVI:46
Franz Joseph Haydn Variazioni in fa minore Hob. XVII:6
Ludwig van Beethoven Sonata quasi una fantasia in do diesis minore op.27 n.2 “Al chiaro di luna”
César Franck Preludio, corale e fuga
Fryderyk Chopin Scherzo n.1 in si minore op.20

Con il concerto di Murray Perahia si conclude la programmazione di primavera del Bologna Festival, che riprenderà il 14 settembre con la rassegna Il Nuovo l’Antico, progetto “I tre volti di Isabelle Faust”.

MURRAY PERAHIA. Nato a New York nel 1947, inizia lo studio del pianoforte all’età di quattro anni e a diciassette anni entra al Mannes College dove si diploma in direzione d’orchestra e composizione. In questo periodo studia con Mieczyslaw Horzowski e lavora a Marlboro con Rudolf Serkin, Pablo Casals e i membri del Quartetto di Budapest. Nel 1972 vince il Concorso Internazionale di Leeds e nel 1973 debutta al Festival di Aldeburgh dove conosce Benjamin Britten e Peter Pears, conservando negli anni un rapporto di collaborazione con il festival e divenendone nel 1981 consulente artistico. L’incontro con Vladimir Horowitz, a cui si legherà con profonda amicizia, segna una tappa importante nella sua crescita artistica. Dopo la vittoria al Concorso di Leeds realizza la sua prima incisione con la Cbs, un disco tutto dedicato a Schumann, per poi registrare alcuni Concerti di Mozart, gli Improvvisi di Schubert e le Sonate di Beethoven. La critica ne ha sempre esaltato la nitidezza cristallina del fraseggio, il perfetto senso della forma, la bellezza adamantina del suono, eleggendo a modello la sua lettura rigorosa e sobria del classicismo viennese. Nel 1992 un incidente al pollice della mano destra lo costringe a sospendere l’attività, una pausa forzata che lo vede ritornare nelle sale da concerto con programmi dedicati a Bach: «La scrittura bachiana è affrontata senza alcun pregiudizio filologico (…), la limpidezza del contrappunto è abbagliante e disarmante la naturalezza del respiro ritmico». Incide le Suite inglesi aggiudicandosi il Grammy Award 1999. Nel 2000 è la volta delle Variazioni Goldberg, cd pluripremiato, che rimane in testa alle classifiche di vendita per diverse settimane. Tra il 2001 e il 2002 lavora ai Concerti per clavicembalo, incidendoli sempre per Sony Classical – la “sua” storica etichetta discografica – che di recente ha pubblicato una raccolta di sue registrazioni intitolata “The First 40 Years”.

In oltre quarant’anni di carriera Perahia si è esibito nelle più importanti sale da concerto del mondo e ha suonato con le maggiori orchestre, dai Berliner Philharmoniker alla Royal Concertgebouw Orchestra, dalla Chicago Symphony Orchestra alla New York Philharmonic Orchestra. È direttore ospite principale dell’Academy of St. Martin in the Fields, complesso con cui realizza tournées negli Stati Uniti, Europa Giappone e Asia, nella doppia veste di solista e direttore.

Nella sua ampia discografia si distinguono le Variazioni sopra un tema di Handel di Brahms (Grammophone Award 2011), il Concerto Brandeburghese n.5 con l’Academy of St. Martin in the Fields, il Concerto italiano e le Partite di Bach, gli Studi op.10 e op.25 di Chopin, le Sonate D.958, D.959, D.960 di Schubert e le Sonate op.14, op.26 e op.28 di Beethoven. Ha curato la pubblicazione del CD Sony Alfred Cortot: The Master Classes, che raccoglie alcune lezioni – ritrovate di recente – del leggendario pianista francese.

Tra i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera, si distinguono l’Honorary Doctorate dell’Università di Leed e il Lifetime Achievement Award del Centro Culturale Ebraico di Londra. È socio onorario del Royal College of Music e della Royal Academy of Music oltre che Cavaliere dell’Impero Britannico per lo straordinario contributo dato alla vita musicale nel Regno Unito. Murray Perahia è stato ospite del Bologna Festival nel 2001 insieme al violinista Kenneth Sillito e nel 2009 con un recital dedicato a Bach, Beethoven e Brahms.

Bologna Festival 051 6493397 www.bolognafestival.it

BIGLIETTERIA Bologna Welcome (Piazza Maggiore 1/E) Tel 051 231454 dal martedì al sabato ore 13-19
PREZZI Biglietti a partire da a € 30