Ideata e realizzata a quattro mani da Ufocinque e da Werther, Crono-philia rappresenta una novità assoluta nella storia di Cheap Festival: per la prima volta, infatti, due main artist vengono invitati a progettare un intervento indoor che tuttavia mantiene inalterato il vincolo dell’utilizzo del supporto carta.
Ospitata sul palco del TPO e prima opera coprogettata dai due autori, Crono-philia è un’installazione site specific che combina disegno e paper cut, sviluppandosi su tre diversi layer per un totale di circa 75 metri quadri totali di carta utilizzata.
L’”amore per il passato” suggerito a partire già dal titolo è il filo conduttore dei soggetti disegnati a mano sulle cinque imponenti strisce di carta che compongono l’installazione: stilemi ed elementi architettonici di diverse epoche storiche convivono infatti in estrema armonia nel microcosmo di cellulosa minuziosamente costruito da Ufocinque e Werther, quasi si trattasse di una potente e immaginifica macchina del tempo ricca di rimandi e suggestioni.
La passione, lo studio e il recupero personalissimo e attualizzato di aspetti formali e culturali della storia dell’arte europea del passato costituisce in effetti un forte punto di contatto tra i percorsi di ricerca individuali dei due autori, che appaiono al contempo complementari nella predilezione di diverse epoche storiche: mentre Werther si concentra infatti sulle culture dell’antichità, Ufocinque esplora in particolare il Medioevo, spingendosi fino al Barocco.
Similmente, entrambi gli autori mostrano un’esclusiva inclinazione per l’utilizzo del bianco e nero e della scala di grigio, concepiti come funzionali all’assoluta concentrazione sugli aspetti compositivi e formali dell’opera. Infine, entrambi individuano nella dimensione autenticamente artigianale del disegno una scelta esecutiva che si trasforma, inevitabilmente, in parte integrante della poetica stessa delle loro opere.
Ufocinque | http://capobiancomatteo.blogspot.it
In origine membro attivo della scena del writing italiano, Matteo Capobianco aka Ufocinque (Novara, 1981) inaugura prestissimo, a soli 13 anni, la sua produzione in strada. È la scoperta della tecnica dello stencil, insieme ai suoi studi in design al Politecnico di Milano, a fare da cartina di tornasole per un deciso cambio di rotta del suo percorso artistico.
Nel contesto di un approccio metodologico all’opera sempre più decisamente progettuale, Ufocinque mette infatti al centro della sua produzione l’utilizzo della carta, facendone rivivere appieno la sua origine etimologica (dal greco “charássō”: incidere, scolpire). Resa principale comun denominatore delle sue opere, l’artista la trasla da supporto a mezzo di creazione, fino a renderla opera a se stante grazie alla tecnica del paper cut.
Vero e proprio architetto della cellulosa, Ufocinque affianca così sempre più di frequente alla produzione in strada e da studio progetti scenografici composti da una serie di monumentali quinte bianche, in cui il comporre avviene togliendo. La struttura a layer permette una lettura dello spazio in piani dimensionali che stimolano la libertà di interpretazione dello spettatore, inserendo anche a coprotagonista dell’opera la luce, che retroillumina la carta.
Werther | http://www.wertherbanfi.it
Nato a Milano 35 anni fa, figlio d’arte, Werther inizia a disegnare seriamente solo nel 2007, facendo della creazione di un connubio tra segno grafico e realismo uno dei punti cardine della sua ricerca. La simbologia, l’equilibrio delle forme e la potenza delle icone sono elementi essenziali della sua produzione artistica, che segue fondamentalmente due fili conduttori: da un lato la storia antica e attuale, i miti e i personaggi pubblici, dall’altro la natura, gli elementi organici e la perfezione delle geometrie.
Dal punto di vista tecnico, ha una predilezione rigorosa per la scala di grigio e per il puntinismo, che gli permettono di modulare la luce creando diversi piani di visione.