Con la lecture del Premio Nobel Luc Montagnier inaugurerà giovedì 7 maggio a Bologna il FESTIVAL DELLA SCIENZA MEDICA. LA LUNGA VITA, un’iniziativa ideata e progettata da Fabio Roversi Monaco, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna con il concorso di Genus Bononiae. Musei nella Città, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Carisbo, che si propone di indagare i molti aspetti, i vari profili e le grandi passioni che accompagnano lo sviluppo delle scienze biomediche.
Da giovedì 7 a domenica 10 maggio si svolgeranno incontri, conferenze, dibattiti per discutere del futuro della nostra salute.
Il festival inizierà il 7 maggio al mattino con la visita con animazione al Teatro Anatomico per le classi della scuola primaria e la conferenza di Gilberto Corbellini “A. D. 1300: la Peste di Boccaccio”, sulla Peste Bubbonica o Morte Nera, di cui Giovanni Boccaccio ha lasciato una vivida descrizione della tragica situazione che si verificò a Firenze. A seguire si giocherà a Pandemic, il gioco da tavolo collaborativo di Matt Leacock, prodotto nel 2008, il cui scopo è debellare quattro malattie potenzialmente letali nel mondo.
Si potranno quindi seguire due interessanti incontri: “Le magie della medicina. Dal bezoar di Harry Potter ai preparati dell’omeopatia” con Marco Ciardi, sulle differenze tra pensiero magico e pensiero scientifico, e “La dieta del Messia: Ebraismo e medicina” con Saverio Campanini, introdotto da Antonio Guerci, sulla Lettera sulla santità, uno dei più popolari trattati cabalistici del XIII secolo.
Nel pomeriggio, alle ore 16, al Salone del Podestà, si terrà l’inaugurazione del festival.
Dopo i saluti delle Autorità, Luc Montagnier, Premio Nobel per la medicina 2008 per la scoperta del virus dell’HIV, professore presso l’Istituto Pasteur di Parigi e Presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell’AIDS, terrà la lecture “Vivere a lungo: il viaggiatore con due bagagli”. La durata della vita dipende certo dal nostro patrimonio genetico ma per vivere a lungo bisogna accedere e contribuire alla crescita della conoscenza. Per cercare di vivere in salute il più a lungo possibile.
Concluderà la prima giornata l’incontro “La Nutraceutica: la via colorata per la salute” con Giorgio Cantelli Forti e Silvana Hrelia, sul tema dei nutraceutici, componenti di alimenti (arance rosse, broccoli, mele etc.), che forniscono importanti benefici per la salute in termini di prevenzione di patologie cronico-degenerative.
Bologna Medicina nasce dall’incontro di un’opportunità con molte necessità. Era opportuno, indiscutibilmente, che il discorso sulla Medicina tornasse al centro del dibattito pubblico nella sede che ne ha visto nascere la prima moderna scuola. Basta passeggiare tra i Portici di questa meravigliosa città medievale per imbattersi, ad ogni piè sospinto, nei luoghi che hanno accompagnato lo sviluppo della disciplina: il teatro anatomico, il cortile dell’Archiginnasio con l’aula conferenze della società medico chirurgica, il Sant’Orsola, il Rizzoli, il Portico della Morte, il Museo delle cere anatomiche… un elenco infinito. Bologna è la Medicina.
Le necessità sono davanti ai nostri occhi. Esaurito – forse, sperabilmente! – il dibattito sul sistema previdenziale, un’altra grande domanda s’impone al dibattito sociale: come far fronte, nel presente e nel prossimo futuro, alla domanda di cure, di salute e di benessere nelle società ad economia avanzata e con tassi di crescita esponenziale della popolazione anziana? Quali risposte dall’economia, dalla politica, dalla finanza, dalla quotidiana gestione delle aziende sanitarie? Quale il costo dell’accesso alle nuove cure?
Da queste premesse, la scelta del tema per la prima edizione, “la lunga vita”: una conquista, un’opportunità ma anche un’immensa responsabilità sociale.
Un tema che raccoglie tutte le necessità, le molte sfide e gli orizzonti della ricerca scientifica più avanzata: la medicina rigenerativa, il sogno dell’immunità e del controllo sul cancro, la medicina del dolore e del placebo, la medicina dei trapianti, le nuove tecnologie, dell’imaging, della comunicazione a distanza e della telemedicina, le frontiere delle biotecnologie, le tecniche di fecondazione assistita, la nutraceutica e la nuova geroscienza.
Tra i partecipanti, alcuni assoluti protagonisti della ricerca nazionale e internazionale: Elena Cattaneo, Alberto Mantovani, Michele De Luca, Fabrizio Benedetti, Lamberto Maffei, Mark Hanson, John Harris.
Un tema che impone anche la rilettura di prospettive più consolidate: la medicina personalizzata e quella narrativa – con puntate dall’esperienza di un medico di famiglia e grande scrittore, Andrea Vitali, alle suggestioni del maghetto Harry Potter, alle inquietudini della medicina legale con Carlo Lucarelli– l’antropologia e la prospettiva evoluzionistica sull’invecchiamento, l’etica del finis vitae. Un tema che interroga anche alcune polemiche dell’attualità, come quella sui vaccini, con la partecipazione di Rino Rappuoli, o che suggerisce nuove prospettive come quella della medicina di genere: depressione e osteoporosi sono la stessa malattia nelle donne e negli uomini?
Un tema che ci ha permesso di raccogliere, intorno alla prima edizione di Bologna-Medicina ben quattro premi Nobel: Luc Montagnier, Andrew Fire, Erwin Neher e Kary Mullis.
Un’altra rilevante necessità è stata quella di leggere, attraverso la Medicina, i sistemi di credenza religiosa, la storia e l’epistemologia, il diritto ma anche la letteratura, il teatro, il cinema… la cultura!
E così la peste di Boccaccio, le pesti antiche e quella di Ebola, la nascita della sifilide e l’influenza spagnola, il passaggio euristico-evolutivo dai “demoni” ai “geni”, l’incontro e il contagio tra pensiero epistemologico-investigativo e l’indagine clinica, lo scontro tra corsia e aule di tribunale nella medicina difensiva. E il confronto dei sistemi di cura con le religioni orientali, con quella ebraica, con l’Islam e il Cristianesimo.
Senza dimenticare i più piccoli, con la visita al Teatro Anatomico per le classi elementari e l’animazione del corpo umano; i meno piccoli, con il gioco della storia, per le classi superiori, confrontandosi intorno al tavolo di “Pandemic”; i più grandi, in fila per seguire la “visita in corsia”, con veri letti, finti malati, antiche e nuove malattie e la tradizionale guida del “primario”. Per tutti un “dizionario bio-medico” di parole chiave.
Un “Social Box”, negli spazi di Palazzo Re Enzo, raccoglierà le invenzioni linguistiche di tutti coloro che vorranno costruire con noi un giocoso network alla scoperta di “nuove malattie”.
Tre le mostre: una selezione del “Burns Archive”, che ha fornito la consulenza per la serie televisiva “The Knick”, nel cortile dell’Archiginnasio; “Curare e Guarire”, presso la Sala degli Atti del Palazzo Re Enzo; il Museo delle Cere e la nuova sala settoria presso l’Istituto di Anatomia. Durante le giornate del Festival rimarrà aperto il Museo di Palazzo Poggi, insieme alle strutture di Santa Maria della Vita e di San Colombano.
Né potevamo dimenticarci degli involontari protagonisti della scienza medica, non potevamo trascurare i malati. Bologna-Medicina arriva anche nelle sale d’aspetto dell’Ospedale Maggiore, del Sant’Orsola, del Rizzoli, del Bellaria, con piccoli concerti da camera e con la lettura di brani della letteratura italiana, per i lungo-degenti, i piccoli pazienti, i familiari, il personale.
Una fascia serale per gli spettacoli: la grande letteratura dei medici scrittori: Cechov, Cronin, Bulgakov, Céline, Benn, Sacks, con testi recitati da Massimo Popolizio; le figure di medici nel Melodramma, il grande Cinema in un blob a cura della Cineteca di Bologna.
In conclusione…”Come moltiplicare il codice della vita?”: martedì 26 Maggio un incontro aperto al pubblico di condivisione dei risultati con la partecipazione del Premio Nobel per la Medicina 1993 Kary Mullis.
Il programma è consultabile al sito www.bolognamedicina.it
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Tutti gli eventi del FESTIVAL DELLA SCIENZA MEDICA sono gratuiti e a ingresso libero fino a esaurimento posti, salvo differenti indicazioni.