Il 7 maggio al Teatro Manzoni, alle ore 20.30, l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale, diretti da Roberto Abbado, saranno protagonisti, assieme a tre solisti di assoluto livello internazionale, di una delle pagine più importanti e significative sul piano storico, civile e sociale, del ventesimo secolo: Il Canto Sospeso di Luigi Nono, cantata per soprano, contralto, tenore, coro e orchestra, scritta tra il 1955 e il 1956, su testi tratti da lettere di condannati a morte della Resistenza europea.
Il concerto sarà preceduto da una conferenza introduttiva di Paolo Somigli e Nicola Sani, che illustreranno al pubblico le caratteristiche de Il Canto Sospeso, capolavoro del grande compositore veneziano. La conferenza, a ingresso gratuito, si terrà il 7 maggio alle ore 17, presso il Foyer Respighi del Teatro Comunale.
Quello del 7 maggio al Teatro Manzoni è l’evento cruciale, il simbolo più alto della grande manifestazione “Resistenza Illuminata” – patrocinata dal Comune di Bologna, dalla Regione Emilia-Romagna e dall’ANPI -, incentrata sulla figura di Luigi Nono come emblema di quello straordinario processo culturale sviluppatosi in Italia e in Europa nel dopoguerra sulla base della trasformazione dei valori etici, culturali, politici e sociali scaturita dall’esperienza della Resistenza e della Guerra di Liberazione, che il Teatro Comunale ha ideato e sta portando avanti per tutto il corso del 2015 in collaborazione con le principali istituzioni musicali e culturali bolognesi ed altre istituzioni della regione.
Sarà Roberto Abbado, profondamente legato alla figura e all’opera di Luigi Nono, a dirigere questa partitura di grande impegno sul piano interpretativo ed esecutivo, che riveste un’importanza determinante per lo sviluppo musicale del nostro tempo. Ad interpretare la complessa partitura, scritta da Nono nel periodo della sua adesione ai canoni del post-serialismo weberniano e alla “Scuola di Darmstadt”, assieme al grande direttore d’orchestra italiano vi saranno tre interpreti di primo piano nel campo della musica vocale del Novecento: il soprano Katharine Dain, il mezzosoprano Sonja Leutwyler, il tenore Hubert Mayer.
“Cara mamma, caro fratello, cara sorella, io muoio per un mondo che splenderà con luce tanto forte, con tale bellezza che il mio stesso sacrificio è nulla. Comportatevi pensando che per esso sono morti milioni di uomini in migliaia di lotte sulle barricate e sui fronti di guerra. Consolatevi pensando che muoio per la giustizia. Consolatevi pensando che le nostre idee vinceranno.” Queste sono le parole che Anton Popov, insegnante e pubblicista bulgaro di 26 anni scriveva ai suoi cari prima di essere fucilato dai nazisti. Con queste parole si apre Il Canto Sospeso. A questa si uniscono altre lettere, altre voci, travolte dalla tragedia collettiva di un’intera generazione spazzata via dai crimini del nazifascismo, che risuonano assieme nel coro della memoria sospesa e ancora oggi più che mai presente nella nostra coscienza.
Al capolavoro di Luigi Nono fa seguito, nella seconda parte del concerto, una pagina altrettanto significativa per l’anelito della libertà dei popoli contro le oppressioni: la celebre Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore, op. 55, “Eroica” di Ludwig van Beethoven.
Il concerto, che viene trasmesso in diretta da RAI Radio3, sarà oggetto di una replica in programma il prossimo 14 ottobre al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia.