La disfida del tortellino, tortellone e lasagna tra Bologna e Modena: 1° puntata

tortellinidi Gabriele Orsi

Mai pensare di avere la vittoria definitiva in tasca, anche quando due sentenze consecutive hanno dato lo stesso esito: non fai in tempo a goderti il tuo trionfo che subito l’avversario, indomito, rilancia il guanto della disfida e si ricomincia, più o meno, da capo. E la sfida si fa infinita, senza quartiere né esclusione di colpi, travalicante i confini del tempo e dello spazio come quella tra Road Runner e Wyle E. Coyote, solo che magari qui, anziché le sperdute e desolate distese del deserto del Nevada, ci sono pentole fumanti sotto volte affrescate del XIII secolo, il che naturalmente gioca tutto a favore.

Ritorna la disfida tra Bologna e Modena, ritorna non solo per continuare a concionare su chi realizza il miglior tortellino, piatto-bandiera comune a entrambe le culture gastronomiche ognuna delle quali se ne attribuisce la paternità e terreno sul quale, l’anno scorso, i rappresentanti bolognesi vinsero a mani basse sia all’andata, che al ritorno. No, stavolta, al grido di “La sfoglia tira”, materia del contendere saranno altre due specialità culinarie che si trovano a cavallo tra l’ombra delle Due Torri e quella della Ghirlandina, ovvero i tortelloni di ricotta e le lasagne, il tutto rivisto e reinterpretato dai partecipanti a questa nuova singolar tenzone di mestoli e ramine tra chef petroniani e colleghi geminiani.

Una formula consolidata, che prende il via domenica 25 e lunedì 26 gennaio, nella meravigliosa cornice del Salone dei 600 a Palazzo Re Enzo, con il democratico rito delle primarie, una due giorni di selezione durante la quale gli chef aderenti all’associazione TourTlen, animatrice dell’evento assieme al Consorzio Modena a Tavola, si misureranno sulla lunghezza di due tortellini classici – c’est à dire in brodo come Dio comanda – due tortellini creativi, due lasagne e due tortelloni.

lasagna

Noti ai più sono i nomi dei sedici chef bolognesi che prenderanno parte alle primarie: Marcello Leoni del Ristorante Leoni, Massimiliano Poggi del Ristorante Al Cambio, Mario Ferrara del Ristorante Scaccomatto, Lucia Antonelli della Taverna del Cacciatore a Castiglione dei Pepoli, Ivan Poletti della Cantina Bentivoglio, Dario Picchiotti dell’Antica Trattoria di Sacerno a Calderara, Claudio Sordi del Ristorante La Piazzetta, Irina Steccanella dell’Osteria Vini d’Italia, Fabio Berti della Trattoria Bertozzi, Andrea Rambaldi del Ristorante Tre Leoni, Pietro Palumbo della Trattoria Polpette & Crescentine, Francesco Carboni del Ristorante Acqua Pazza, Simone Ropa del Ristorante La Bottega di Franco, Riccardo Cattalani della Trattoria Il Sole a Trebbo, Gabriele Valenti della Trattoria Il Paradisino e Stefano Aldreghetti dell’Osteria da Poggi a Venezia.

Le portate saranno opportunamente innaffiate dai vini dei Colli Bolognesi – Pignoletto in primis – mentre a chiudere degnamente in dolcezza provvederanno Gabriele Spinelli della Pasticceria Dolce e Salato a Pianoro e il maestro Gino Fabbri dell’omonima pasticceria a Cadriano, noto per essere stato a più riprese votato miglior pasticcere d’Italia.

Lunedì 2 febbraio, poi, sempre a Palazzo Re Enzo, si consumerà la finalissima che vedrà opposti, con il medesimo programma – due tortellini classici, due creativi, due lasagne e due tortelloni – i quattro chef bolognesi usciti vincitori dalle primarie e altrettanti colleghi modenesi, i cui criteri di scelta non sono ancora noti ma che certamente, vista l’affinità politica tra Bologna e Modena, nonché il fatto che il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna è un modenese in trasferta e quindi deve farsi apprezzare, saranno anch’essi designati in modo altrettanto democratico.

Come l’anno scorso partecipare a queste serate sarà un privilegio per pochi eletti, non tanto per il prezzo – tutto sommato umano visto che si pagheranno 45 euro per ognuna delle due serate delle primarie, oppure 55 euro per la finale – quanto per il numero oltremodo ristretto dei posti a disposizione, onde si consiglia di prenotare quanto prima.

Una bella novità, invece, vedrà alcuni partecipanti alle prime due serate venire sorteggiati per entrare a fare parte della giuria, composta da chef ed esponenti della stampa specializzata, che dovrà emettere i verdetti definitivi nella serata conclusiva.

Un’occasione da non perdere per appassionati e critici dilettanti che potranno finalmente, e con tanto di ufficialità dell’occasione, dire la loro su quale tortellino, lasagna o tortellone sia veramente il migliore. Tanto poi – lo sappiamo tutti – in queste cose conta poco o nulla chi vince, l’importante e che a vincere siano sempre la qualità e la buona cucina.