Al terzo giorno di apertura sono gli stessi galleristi a fare un primo bilancio e a permettere di stilare un dato non definitivo sulla 39esima edizione di Arte Fiera a Bologna che preannuncia un sicuro superamento di numeri rispetto all’anno passato.
I dadi non son tratti, ma molti lo asseriscono più per scaramanzia che per dato di fatto: “L’interesse del pubblico è sempre vivo perché noi nel mondo dell’arte viviamo ancora una stagione, non dico di serenità, ma di positività – asserisce Stefano Contini, uno tra i maggiori galleristi italiani – e il primo giorno di apertura ha visto addirittura più pubblico rispetto all’edizione passata, e questo vuol dire che c’è più interesse. Il primo giorno di apertura vede il pubblico veramente appassionato. Oggi, sabato, vedo tantissima gente, e questo dà grande soddisfazione soprattutto per via di quello che sta accadendo in Europa e nel mondo. La nostra Galleria si muove soprattutto nel mercato estero ma vedere qui alcuni visi più sorridenti del solito ed è veramente piacevole.”
Il momento di rinascita del mercato è tangibile aggirandosi tra gli espositori e tra questi la gallerista Francesca Antonini di Arte Contemporanea, galleria romana che espone ad Arte Fiera fin dalla prima edizione dice: “Questa fiera è sempre una garanzia, ha sempre avuto una tipologia di pubblico importante. Ha sempre avuto un riscontro significativo di vendite e quest’anno mi sembra ci sia una ripresa non solo per ciò che mi concerne, ma anche dalle voci di corridoio. Ovviamente i conti si fanno alla fine, ma rispetto anche ad altre fiere c’è una quantità di pubblico maggiore che dà molte soddisfazioni”.
Se è facile fare grandi numeri con un Burri e un Fontana è allo stesso tempo una grande rivincita e un grande risultato far si che qualcuno porti via “giovani“ opere, permettendo alle stesse gallerie di chiudere il bilancio in positivo e ad Arte Fiera di arrivare a vincere la nuova e importante scommessa sui giovani talenti. La golosità non ha mai fine, ma a conti fatti si punta anche sulle giovani promesse: la vittoria sta nelle vendite di opere di giovani artisti perché non tutti hanno la possibilità di avere un Burri o un Fontana in salone o in camera da letto.
A proposito di novità, anche la fotografia meraviglia addetti ai lavori e non: “La fiera quest’anno per me è andata meglio sotto un profilo di pubblico, un pubblico molto più interessato alla fotografia e finalmente competente in questo settore, perché si comincia ad avere un’abitudine al collezionismo della fotografia sulla scia del grande successo delle fiere internazionali che secondo me influenzano anche la quantità di opere che sono andate via quest’anno, di più rispetto al 2014.” Queste le parole di Sabrina Raffaghello per l’omonima Galleria di Milano, con sede anche ad Amsterdam.