E’ ufficialmente partito il conto alla rovescia per la fase di
realizzazione del progetto F.I.CO. Eataly World Bologna: ad inizio gennaio
2015 saranno avviati i lavori per il progetto legato alla Nuova Area
Mercatale e il trasferimento degli operatori mercatali a cui si
affiancheranno quelli legati all’area F.I.CO.
A fine 2015 è prevista l’inaugurazione del Parco Agroalimentare Eataly World Bologna,
in tabella di marcia con il cronogramma annunciato alla città nel dicembre 2013.
Nell’anno di Expo, dunque, Bologna “City of food” raccoglierà il testimone
della mobilitazione planetaria sul tema del cibo e della sostenibilità,
proponendosi come Expo permanente dell’eccellenza agroalimentare italiana,
attraverso la ricostruzione delle principali filiere produttive su un’area
di oltre 80mila metri quadrati, insediata al CAAB – Centro Agroalimentare
di Bologna. Il grande Parco tematico dell’agro-alimentare italiano sarà
articolato in aree specifiche fra coltivazione, produzione, ristorazione,
studio/ricerca/didattica e commercializzazione: 50.000 metri quadrati
saranno destinati a funzioni “core” e 30.000 a funzioni integrate e
strutture di supporto; rispetterà la natura e funzionerà grazie all’energia
del sole, con energia verde a km zero: quella prodotta dal più grande
impianto fotovoltaico in Europa installato sui tetti del CAAB; sarà una
realtà di riferimento per la divulgazione e la conoscenza
dell’agroalimentare italiano: l’enogastronomia italiana verrà rappresentata
dalla genesi alla fruizione, in una sequenza di alta suggestione con orti e
campi, stalle e acquari, officine di produzione, laboratori, banchi
serviti, grocery, ristoranti.
Ventidue investitori privati hanno permesso di avviare lo start up del
progetto F.I.CO: due nuovi apporti, quelli di Eppi, Ente di Previdenza dei
Periti Industriali – Fondo Fedora e quello ulteriore della Camera di
Commercio di Bologna si sono aggiunti a COOP Adriatica, Eataly,
Confcommercio ASCOM Bologna, Camera di Commercio di Bologna, Unindustria
Bologna, Confartigianato Assoimprese di Imola e Bologna, Banca Intesa San
Paolo, ENPAIA Ente di Previdenza e Assistenza degli Addetti in Agricoltura,
Monrif Group, Unendo Energia spa, EmilBanca, Fondazione Carisbo, Carimonte
Holding, Nute Partecipazioni (Cav. Alberto Masotti), Coop Reno, FIBO –
Finanziaria Bolognese, Gruppo Società artigianato – GSA, Cooperativa Saca,
Dott. Giorgio Tabellini. Mentre il fundraising prosegue sul piano nazionale
e internazionale, la quota complessivamente raccolta per il progetto
F.I.CO. è, oggi, pari a circa 50 milioni di euro.
Il neocostituito Comitato Scientifico affiancherà la Società di Gestione
del Fondo PAI con compiti di indirizzo nella formazione e divulgazione,
rapporto con il mondo scientifico e professionale, e gli stakeholders.
Presieduto dal prof. Andrea Segrè, il Comitato è composto da: Dr. Alberto
Oliveti, presidente Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici; Dr.
Mario Braga, presidente del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei
Periti Agrari laureati; Dr. Roberto Orlandi, presidente del Collegio
nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati; prof. Antonio
Salvi, docente di finanza aziendale presso l’Università Bocconi di Milano;
arch. Andrea Tomasi, presidente Inarcassa; dr. Valerio Bignami, presidente
dell’Ente di Previdenza dei Periti Industriali; prof. Massimo Bergami,
Consigliere Delegato e Direttore Alma Graduate School – Università di
Bologna.
«Bologna città metropolitana si presenta all’Expo di Milano con questo
biglietto da visita, un’impresa di successo, un’iniziativa non
estemporanea, ma un polo innovativo e inedito permanente di attrazione a
livello europeo sull’enogastronomia italiana – afferma il Sindaco di
Bologna Virginio Merola – A FICO sarà possibile vedere come si alleva,
coltiva, trasforma e si potrà assaporare il cibo e l’enogastronomia
italiana. FICO farà della nostra città metropolitana una vera “City of
Food” e un polo di attrazione per tutto il nostro sistema urbano regionale.
Con FICO stiamo testimoniando che è possibile reagire a questa crisi, ed è
possibile farlo quando le istituzioni lavorano insieme. I lavori
termineranno entro il 2015, e la struttura creerà occasioni dirette di
occupazione per 1.000 persone, alle quali si sommano le 3.500 altre
occasioni potenziali di lavoro dell’indotto. Avrà ricadute sul sistema
turistico e alberghiero, e soprattutto sarà importante per i giovani grazie
alle attività didattiche rivolte agli studenti delle scuole e delle
università sulla conoscenza del cibo italiano e sull’educazione
alimentare».
La presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti spiega che
«finalmente, con l’avvio dei lavori, entra nel vivo la sfida di FICO. Un
progetto al quale in tanti hanno lavorato con impegno in questi mesi nelle
diverse amministrazioni e per il quale la collaborazione dei tanti Enti
coinvolti, pubblici e privati, è stata fondamentale per arrivare a un
risultato che – speriamo – possa essere un modello positivo del “fare
sistema territoriale”».
«Il progetto F.I.CO valorizza uno spazio pubblico grazie ad investimenti
privati – afferma il presidente CAAB Andrea Segrè – E’ un’idea forte, per
questo si è concretizzata con efficacia e rapidità: dal suo iniziale
concepimento a fine 2012, al fundraising di copertura nel 2013, alla
verifica capillare degli adempimenti necessari alla sua realizzazione nel
corso degli ultimi mesi. La cabina di regia CAAB ha lavorato sul gioco di
squadra della città: per questo ringrazio il Consiglio di Amministrazione
di CAAB, le istituzioni, gli enti, le imprese per la partecipazione corale
e fattiva all’attuazione del progetto FICO. Ci premieranno i risultati:
Bologna Città Metropolitana sarà sede permanente di una vetrina unica e
originale dell’eccellenza agro-alimentare italiana. Il parco tematico saprà
coniugare educazione e intrattenimento, coltura e cultura, storia e futuro,
salute e ambiente, per restituire al cibo il valore che merita. Valore
intrinseco, valore sul piano educativo e formativo, ma anche su quello
economico. Sappiamo che il made in Italy agroalimentare ha registrato uno
scatto positivo anche nell’anno più delicato dell’economia italiana e
internazionale (+2,2% dell’industria alimentare nel primo trimestre 2014),
con un export in costante crescita che, nel 2013, è valso all’Italia il
record storico sui prodotti agroalimentari, arrivati a quota 33 miliardi di
euro. Il nostro paese può, realisticamente, raddoppiare questa entrata: la
nostra vetrina internazionale darà un contributo importante per raggiungere
questo importante obiettivo. Ciò fa capire bene la valenza locale,
nazionale e internazionale di F.I.CO».
«FICO rappresenta un progetto imprenditoriale di eccellenza e rilevanza
internazionale – spiega il direttore generale di CAAB Alessandro
Bonfiglioli – un esempio in cui pubblico e privato operando di concerto,
anche grazie alla disponibilità delle aziende insediate a trovare una nuova
collocazione per la quale si stanno trovando le migliori condizioni di
condivisione con i singoli operatori, si è riusciti a garantire tempi e
procedure certe ed ottenere in tempi ristrettissimi tutte le necessarie
autorizzazioni e le rilevanti risorse economiche necessarie alla
realizzazione dell’opera. Il fundraising sta procedendo su base nazionale
ed internazionale nei prossimi mesi, anche grazie all’interesse che il
progetto sta raccogliendo in tutte le sedi in cui è stato presentato».
«La società di gestione Eataly World Bologna si è costituita da alcune
settimane – spiega l’amministratore delegato, Tiziana Primori – e vede la
partecipazione al 50% di Eataly e di Coop. In queste settimane stiamo
raccogliendo e vagliando le candidature dei potenziali fornitori,
attraverso il sito www.eatalyworld.it: nel Parco troveranno posto le
migliori imprese delle diverse filiere, di grandi e piccole dimensioni,
provenienti da tutto il Paese, ma accomunate dalla ricerca dell’eccellenza.
Siamo convinti che Fico-Eataly World potrà dare nuovo slancio all’intero
settore agroalimentare italiano, narrando e rappresentando la straordinaria
biodiversità del nostro cibo».
E infatti F.I.CO. significa anche occupazione: le stime di EY, Global
Financial Advisors del progetto, prevedono assunzioni per circa 1000
addetti diretti (ristorazione e commercializzazione) e 3500 posti di
indotto (accoglienza, filiera agricola, trasporti e logistica, commercio e
servizi). 265 aziende si sono finora candidate sul sito eatalyworld.it, per
un totale di 367 offerte di servizi (ciascuna azienda può infatti
candidarsi per diverse tipologie di servizio). 105 di queste sono società
di Servizi, 83 operano nella vendita di prodotti agroalimentari, 46 nelle
costruzioni edili e affini, 40 nell’informatica, 29 nella 64 in altre
tipologie di servizi. Fra le provenienze più rilevanti, 217 delle società
offerenti sono ubicate in Emilia-Romagna, 14 in Lombardia e 13 in Sicilia.
Il presidente della Camera di Commercio di Bologna, Giorgio Tabellini,
sottolinea la «capacità di immaginare un grande progetto, di raccogliere in
brevissimo tempo i fondi per realizzarlo, di sciogliere gli ostacoli al suo
inizio effettivo: questo è Fico Eataly World, il biglietto che Bologna
offre all’Italia per il viaggio dell’agroalimentare del nostro Paese nel
mondo. La Camera di commercio lo ha sostenuto fortemente e con convinzione
perché è la realizzazione più importante degli ultimi anni a beneficio del
futuro prossimo di questa città».
«Con l’inizio dei lavori prenderà vita FICO Eataly World, il primo progetto
del Fondo PAI – Parchi Agroalimentari Italiani – ha commentato Paolo
Scordino, Amministratore Delegato di Prelios SGR, la società che gestisce
il fondo e ha in carico lo sviluppo del progetto – Il parco nascerà
sull’ex area mercatale di Bologna, e rappresenta sia un esempio di
riqualificazione unica nel suo genere, sia un altissimo livello di
innovazione a livello mondiale, data la sua focalizzazione sulle eccellenze
del Made in Italy e sulla loro valorizzazione. L’inaugurazione del Parco,
prevista fra un anno circa, rappresenta un’ideale staffetta con Expo
Milano, all’insegna del cibo di qualità».