DANZA URBANA 18 – GEOGRAFIE IMMATERIALI
Bologna, 5/11 settembre 2014
In risposta alla lettera aperta che il Coordinamento Campagna BDS di Bologna ha girato agli organi di informazione, Danza Urbana desidera replicare chiarendo la propria posizione.
Il Festival non accetta l’dea di discriminare gli artisti sulla base della loro cittadinanza (così come non ha mai discriminato le persone per la loro appartenenza religiosa e per il loro orientamento sessuale), credendo importante non far ricadere la responsabilità dei Governi sui singoli cittadini, in questo caso, artisti. Sharon Vazanna è stata invitata in quanto coreografa emergente, vincitrice nel novembre 2013 del Premio “Audience Prize Solo Contest” di Mas Danza. E infatti la sua presenza al Festival è inserita all’interno dell’evento Mas Danza Plattform. Lo spettacolo inoltre non ha alcuna connotazione politica e non è strumento di propaganda della politica d’Israele.
Danza Urbana, respinge l’invito di BDS a cancellare lo spettacolo, ma si rende disponibile ad accogliere l’opportunità offerta da BDS per un momento di riflessione e confronto sulle questioni israelo-palestinesi, “nel rispetto della cultura” -dichiara il Direttore Artistico di Danza Urbana, Massimo Carosi- “intesa come ponte di dialogo e di pace. Aumentare la contrapposizione, boicottando gli artisti israeliani non aiuta la causa della pace”.
“In questo caso l’Ambasciata d’Israele ha sostenuto esclusivamente le spese viaggio degli artisti programmati – continua Carosi – la nostra posizione a riguardo è che usufruire di un sostegno pubblico per la mobilità degli artisti, non significa accondiscenderne le politiche estere”.