Dalla Drogheria della Pioggia in cui si possono trovare caramelle in vasi di vetro, lucidi per le scarpe, schiume da barba, spezie e caffè, alla Antica Aguzzeria del Cavallo, situata nel “mercato di mezzo” bolognese di origine medievale e chiamata così perché all’epoca era proprio un cavallo ad azionare un sistema di mole per affilare forbici e coltelli. Fino alla Barberia Marchi, dove ancora non hanno il telefono e per fare la barba usano panni imbevuti in acqua bollente.
Sono le botteghe di famiglia piu’ antiche e caratteristiche di Bologna, nate piu’ di un secolo fa, gestite dalle nuove generazioni della stessa famiglia e rimaste intatte per arredamento e offerta, quelle che i bolognesi hanno scoperto sabato 28 giugno 2014 con Incontri Tour: un’iniziativa realizzata a livello nazionale, che ha fatto tappa anche a Palermo, Milano e Roma, pensata per valorizzare il Made in Italy attraverso le sue eccellenze, a partire dalle sue botteghe artigianali, promossa da San Pellegrino.
Un percorso, tutto rigorosamente in bicicletta, caratterizzato da alcune tappe che hanno permesso ai partecipanti di riscoprire la propria citta’, conoscerne i segreti, ascoltarne gli aneddoti piu’ particolari. Artigiani, pasticceri e barbieri racconteranno le tecniche, i valori, le tradizioni che, di generazione in generazione, sono stati i punti di forza di un successo tutto italiano. Storie straordinarie di famiglie che hanno fatto della propria passione un vero lavoro, e di un’Italia che, nonostante tutto, continua ad essere guardata con ammirazione dagli amanti della bellezza internazionali.
Come il Ferramenta Castaldini, fondato nel 1886 che si presenta ancora oggi a bolognesi e turisti curiosi con i suoi scaffali pieni di scatole di cartone con campioncini attaccati sul lato, proprio come accadeva nei ferramenta di una volta. O come la Cioccolateria Majani, nata con il nome di “Laboratorio delle Cose Dolci” nel 1796, il cui proprietario con un visto dello Stato Pontificio si reco’ nel 1856 a Torino per acquistare i piu’ moderni macchinari. E ancora, la Sartoria Il Bagatto, che e’ dotata di una biblioteca di 260 testi sul tema e vanta una raccolta di riviste di moda dall’800 al 1980, e la Trattoria del Biassanot, il cui nome deriva dalla traduzione dialettale di “tiratardi”.
Il ritrovo e’ stato in Piazza Re Enzo, presso il Bar La Torinese 1888, la tappa finale lo Chalet dei Giardini Margherita, anche questo un luogo di storica tradizione perché progettato nel 1888 dall’architetto Edoardo Collamarini in occasione dell’Esposizione Emiliana Regionale di quell’anno.