Domenica 30 marzo 2014, alle ore 20.30
presso la Chiesa di Santa Maria della Vita (Via Clavature 10 – Bologna)
elevazione spirituale
Via Matris
Schola Gregoriana Benedetto XVI
direttore Dom Nicola M. Bellinazzo
ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
Il tempo di avvicinamento alla Pasqua, che stiamo vivendo in questi giorni, conosce una diffusissima forma di devozione popolare che è la Via Crucis: essa fa ripercorrere, attraverso alcune tappe o “stazioni”, l’itinerario di Gesù verso la passione e la morte. Sulla falsariga di questa pratica, e a partire dall’individuazione tradizionale dei “sette dolori” della Vergine Maria – la cui elencazione peraltro conosce alcune varianti; non sempre gli eventi inseriti sono i medesimi –, è sorta un’altra proposta di preghiera popolare che è la Via Matris, la quale contempla in successione questi sette dolori quale partecipazione della Madre al dolore redentore del Figlio Gesù.
La Schola gregoriana Benedetto XVI prende le mosse da questo lascito della pietà popolare per offrire, nell’elevazione spirituale e musicale periodicamente proposta all’uditorio bolognese, una selezione di brani del repertorio gregoriano organizzata, appunto, a partire dai sette dolori di Maria secondo l’elencazione maggiormente diffusa.
Naturalmente la Via Matris, essendo devozione popolare e non celebrazione liturgica, non ha un proprio patrimonio di brani gregoriani, poiché questi si sono formati con specifico riferimento alla liturgia della Chiesa; e quindi la Schola ha rintracciato nel vasto repertorio del gregoriano due brani appropriati per ciascuno dei “dolori”. La provenienza è piuttosto varia, anche perché di questi sette dolori solo gli ultimi quattro si riferiscono al momento della passione e morte di Gesù, mentre i primi tre si collocano ai tempi della sua infanzia e adolescenza. Troviamo pertanto brani provenienti dalle liturgie del tempo natalizio, altri dalla festa di San Giuseppe, altri ancora da quella della Presentazione di Gesù al tempio, o della Beata Vergine Addolorata; insieme ad altri tipicamente quaresimali che formano la parte più consistente del programma della serata.
Nel programma troviamo inoltre un prologo e un epilogo. Quest’ultimo – con un brano soltanto – apre sulla prospettiva della risurrezione, e in specifico della partecipazione di Maria alla gioia per la risurrezione del Figlio; è un richiamo importante per non incorrere nel rischio di pensare che la sofferenza sia fine a sé stessa, mentre essa trova necessariamente il suo senso nella gioia della pienezza di vita, verso cui tutto è orientato. Ma soprattutto è importante il prologo, con il brano di apertura che è l’introito Domine, ne longe facias proveniente dalla liturgia della domenica delle Palme. Direttamente esso si riferisce, quindi, alla passione di Gesù; ma il fatto che venga recuperato in riferimento a Maria – e in effetti il testo si presta anche ad esprimere la richiesta di lei dell’aiuto divino nel momento della prova – aiuta gli ascoltatori, almeno chi è credente, a comprendere che quella partecipazione di Maria al mistero della redenzione che contempliamo nella Via Matris non è un’esclusiva sua, ma può essere prerogativa di ciascuno di noi se accettiamo di unire le nostre sofferenze e fatiche alla passione di Cristo, per la salvezza del mondo.
Mons. Massimo Mingardi
La Schola Gregoriana Bendetto XVI, inaugurata nel giugno 2007 con il concerto della Cappella Musicale Pontificia Sistina, è un progetto volto a creare professionisti nel complesso registro musicale del canto gregoriano. La Schola riprende la vocazione musicale insita nella storia di Santa Cristina: nel Seicento, quando viene costruita la chiesa come la vediamo oggi, fioriscono a Bologna scuole di musica e nasce la prima cattedra universitaria ad lecturam musicae, mentre Papa Eugenio IV istituisce in Cattedrale un “magister cantus et gramaticae”. La particolare struttura della chiesa, strozzata nel presbiterio, ne fa una sorta di grande strumento musicale.
Dom Nicola M. Bellinazzo, monaco benedettino della Congregazione di S. Maria di Monte Oliveto. Gregorianista e direttore di coro, perfeziona la sua formazione musicale e approfondisce lo studio del Canto Gregoriano, frequentando i Corsi Internazionali di Cremona con L. Agustoni, N. Albarosa, J.B. Göschl, ed il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica sacra di Milano con il M° A. Turco, per il diploma in Canto Gregoriano. Ha studiato armonia con L. Molfino, contrappunto e direzione di coro con G. Bredolo, musicologia liturgica con V. Donella, armonizzazione del canto gregoriano con L. Migliavacca. Ha seguito diversi corsi di specializzazione in canto e direzione di coro tenuti tra gli altri da G. Acciai, Filippo M. Bressan, S. Woodbury, G. Mazzucato, M.A. Piovan; ha diretto dal ’93 al ’95 la formazione gregoriana del “Polifonico Città di Rovigo”, conseguendo il primo premio al Terzo Concorso Nazionale di Guastalla (RE).
Nel settembre del ’95 ha intrapreso la direzione della Schola Gregoriana “Ergo Cantemus”, che nel maggio del ’99 ha cambiato il nome in Schola Gregoriana “SCRIPTORIA”. Alla guida di quest’ultimo gruppo vocale ha tenuto numerosi concerti in tutta Italia ed ha inciso sei CD per l’etichetta TACTUS, due per l’etichetta BRILLIANT. In ambito musicologico si occupa con intenti filologici della ricostruzione di liturgie antiche e della presentazione di sacri cerimoniali d’epoca. Ha collaborato: con il M° Filippo M. Bressan nella ricostruzione filologica del Vespro della B.V. Maria e della Messa concertata a due cori di F. Cavalli; con Iuri Camisasca e la cantante Alice; con Franco Battiato. È stato docente di Canto Liturgico e Musicologia Liturgica presso l’Istituto Diocesano di Musica sacra di Modena. Con numerosi complessi corali, fra i quali Nova Schola Gregoriana diretta da A. Turco, ha tenuto molteplici concerti in Italia, in tutta Europa, negli Stati Uniti d’America e in Brasile. Ha inciso per ARES, NAXOS, BONGIOVANNI, TACTUS, ARTS, CHANDOS, ED. PAOLINE, LIBRERIA ED. VATICANA,SYNPHONIA, BRILLIANT.
Info: www.fondazionecarisbo.it