Aumentano gli accessi alla mostra a Palazzo Fava “La ragazza con l’orecchino di perla, da Vermeer a Rembrandt” mentre in Olanda aspettano con trepidazione il rientro della famosa opera in trasferta, in vista della futura riapertura del Mauritshuis a L’Aia.
Una folla che settimana dopo settimana diventa sempre più ampia, frutto evidentemente dell’emozione trasmessa da chi ha già avuto la fortuna di poter ammirare il capolavoro di Vermeer e gli altri 36 di Rembrandt, Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen, solo per dire di alcuni, in quella che è la più folgorante panoramica sulla Golden Age olandese che si sia vista in Italia.
Così gli organizzatori hanno deciso di prolungare gli orari di visita: ogni venerdì, a partire dal 28 marzo, la mostra chiuderà alle ore 22 anziché alle 21; ogni sabato la mostra chiuderà alle ore 23 anziché alle 22; ogni domenica la mostra chiuderà alle ore 22 anziché alle 21.
Inoltre, il 21 aprile, lunedì di Pasqua, la chiusura sarà alle ore 22 anziché alle 20; giovedì 24 aprile chiusura alle ore 21 anziché alle 20; giovedì 1 maggio chiusura alle ore 22 anziché alle 20.
Infine, il 24 marzo, in occasione della Fiera del Libro per Ragazzi, e come iniziativa a essa collegata, la mostra chiuderà alle 22 anziché alle 20, con biglietto ridotto per tutti a partire dalle ore 19 (fino alle 21 quando la biglietteria chiude).
Naturalmente d’accordo Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, promotrice della mostra con Fondazione Carisbo e Linea dombra, con Intesa Sanpaolo quale sponsor istituzionale e Segafredo Zanetti in veste di main sponsor.
Palazzo Fava, chiosa Roversi-Monaco, si è confermato sede perfetta: la sua dimensione di casa è la migliore per accogliere la Ragazza e i capolavori del Mauritshuis, che spesso sono stati concepiti come opere domestiche, destinate cioè proprio al piacere di chi amava conservarle e ammirarle nello spazio raccolto delle proprie stanze. Poi basta alzare lo sguardo per ammirare, accanto ai capolavori del Seicento olandese, uno straordinario capolavoro di casa nostra. Mi riferisco a ciclo di affreschi dei giovani Annibale, Agostino e Ludovico Carracci. Palazzo Fava ricorda ancora Roversi-Monaco – fu definito da Roberto Longhi un romanzo storico, immaginato sulla grande pittura precedente capace di oltrepassare le secche del manierismo e di comunicare direttamente ad apertura, non di libro, ma di finestra.
È il primo importante ciclo d’affreschi della loro carriera, commissionati da Filippo Fava nel 1584, il primo saggio della loro riforma pittorica.
Il Presidente di Genus Bononiae ricorda a chi viene a Bologna per ammirare la Ragazza, l’opportunità da non perdere di seguire il percorso artistico-museale che Genus Bononiae ha predisposto nel centro della città: dopo Palazzo Fava, che di questo itinerario è uno dei fulcri, a pochi passi di distanza vi è San Colombano con la collezione degli strumenti musicali antichi di Luigi Ferdinando Tagliavini; merita sicuramente una visita linnovativo Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli, a pochi passi dalle Due Torri; accanto vi è Casa Saraceni, uno dei maggiori esempi del Rinascimento bolognese e anchessa sede di mostre; imperdibile è il complesso monumentale di Santa Maria della Vita, celebre sede del Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dellArca; e poi la Biblioteca dArte e di Storia di San Giorgio in Poggiale con un ricco patrimonio librario a partire dalla fine del XV secolo.
In altra direzione la Chiesa di Santa Cristina, sede di concerti e registrazioni, per conquistare infine lunico edificio non situato nel centro storico, San Michele in Bosco, grande belvedere affacciato su Bologna, ricco di opere darte. Queste due sedi sono visitabili solo su prenotazione.
Visitare la città seguendo le tappe del percorso Genus Bononiae è un’esperienza unica, perché il percorso favorisce la conoscenza e l’approfondimento del glorioso passato della città e della sua comunità in modo del tutto nuovo, attraverso il racconto vivo e articolato offerto da edifici che si rivelano agli occhi dei visitatori con il loro inestimabile patrimonio darte e di storia.
Prenotazioni: www.lineadombra.it