Musica sinfonica Bologna: al Manzoni Dmitri Liss dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale

dimitrilissGiovedì 13 marzo 2014, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Teatro Manzoni, il Direttore russo Dmitri Liss dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale nel quinto appuntamento della Stagione Sinfonica 2014.

“Non è un caso che a proposito di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) si sia sempre messo in rilievo la stretta connessione tra gli eventi personali della sua tormentata esistenza (grazie anche a una copiosissima produzione epistolare dell’autore) e le sue creazioni artistiche. La sua figura irrequieta, peculiarmente romantica, costantemente in lotta con la depressione e con il fato – che secondo l’autore governava costantemente ogni evento della sua vita – e la sua personalità allo stesso tempo energica e passionale, nonché la sua problematica (e mai pubblicamente dichiarata) omosessualità hanno sempre suscitato grande interesse negli studiosi della biografia di Čajkovskij, biografia che più volte si è rivelata utile nell’illuminare la genesi e il contenuto delle sue composizioni. All’interno della sua irrequieta esistenza il 1877 rappresentò un vero e proprio spartiacque. Due donne entrarono nella sua vita in questo anno: la prima fu Nadežda von Meck, ricca mecenate che in poco tempo instaurò un’intensa amicizia col compositore, aiutandolo finanziariamente per gli anni a venire; la seconda fu Antonina Ivanovna Miljukova, giovane allieva del compositore che, dopo essersi a lui dichiarata, ne divenne moglie il 18 luglio di quello stesso anno. Il matrimonio fu però un disastro, rivelandosi, per ammissione dello stesso Čajkovskij, una copertura che potesse mettere a tacere le malelingue e accontentare i familiari. Le conseguenze sulla psiche del compositore furono devastanti: la moglie divenne subito ai suoi occhi «ripugnante», la convivenza talmente insopportabile che tentò, maldestramente, il suicidio. La separazione fu inevitabile, e Čajkovskij fu convinto dai suoi familiari a concedersi un periodo lontano da tutti, in viaggio col fidato fratello Modest tra Vienna, Parigi, Venezia, Milano, Genova e Sanremo, che regalò al compositore un lento e fragile miglioramento. Nel marzo del 1878 s’incontrò a Clemens, in Svizzera, col suo adorato allievo Iosif Kotek. L’incontro diede al compositore nuova linfa e nuova ispirazione, tanto che in meno di tre settimane compose il Concerto per violino in re maggiore.

Il fatto che Čajkovskij volle inizialmente dedicare il Concerto a Kotek rivela ancora quanta importanza ebbe il giovane allievo nella genesi e nello spirito della composizione. La breve introduzione che apre il primo movimento (Allegro moderato) ha il solo scopo di presentare il vero protagonista dell’azione musicale, il violino, che rimarrà quasi costantemente al centro della scena. […] Se Kotek fu un’importante fonte d’ispirazione per questo concerto, l’altra fu l’amore cocente di Čajkovskij per la Russia. La nostalgia che crebbe sempre più intensa in questi mesi di esilio volontario traspare nelle calorose melodie della centrale Canzonetta. L’atmosfera sognante del brano è subito delineata dalla delicata introduzione affidata ai fiati, e il melanconico carattere russo del successivo primo tema del violino è ben bilanciato dalla più vivace melodia seguente. […]”

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950) non è oggi sicuramente un nome familiare ai più, specialmente se pensiamo alla fama che oggi ricopre i suoi contemporanei Prokof’ev e Šostakovič. Eppure, se spesso vien citato come ‘il padre della sinfonia sovietica’ non è solo per la sua copiosa produzione, specialmente in campo sinfonico (scrisse ben 27 sinfonie!), ma soprattutto per l’influenza che le sue composizioni ebbero sulle generazioni seguenti e per la fama e la stima di cui godette durante la sua vita, sia in patria sia all’estero. Non è un caso che la prima americana della stessa Sesta Sinfonia sia stata eseguita a New York nel novembre del 1926 da Leopold Stokowski, uno dei più importanti direttori dell’epoca. Tuttavia il successo arrivò solamente a partire dagli anni ’20, periodo in cui Mjaskovskij accettò l’incarico di professore al Conservatorio di Mosca e poté finalmente stabilizzarsi dopo i terribili anni di guerra. Anni che presentarono agli occhi del compositore gli orrori della guerra nella loro crudezza, lasciando segni indelebili nel suo animo: dopo aver partecipato in prima persona come ingegnere militare alla prima guerra mondiale, la rivoluzione russa gli strappò via il padre, il caro amico Alexander Revidzev e la zia, per lui una seconda madre.

La tragica Sinfonia n. 6 esprime tutto il dolore che la guerra, e ogni guerra, porta inevitabilmente con sé: il travagliato percorso attraverso cui il compositore ci conduce in quest’opera vede un continuo alternarsi tra barlumi di speranza, momenti di memoria per le anime che non ci son più, e lunghe sezioni dove la furia e la disperazione la fanno da padroni. Composta tra il 1921 e il 1923, è la più estesa delle sinfonie del compositore, ed è l’unica che vanta un ampio coro nella parte finale dell’ultimo movimento. […]

Dal programma di sala di Gabriele Uggias.

Nato nel 1960 e diplomato al Conservatorio di Mosca, il direttore d’orchestra russo Dmitri Liss è direttore artistico e Direttore Principale della Orchestra Filarmonica degli Urali dal 1995. Ha iniziato la carriera come assistente di Dmitrij Kitayenko presso l’Orchestra Filarmonica di Mosca ed è stato nominato direttore principale della Orchestra Sinfonica di Kuzbass nel 1991, diventando

il più giovane direttore principale in Russia. Nel 1999 è diventato Direttore Associato della Orchestra Nazionale Russa, incarico che ha ricoperto fino al 2003.

Con l’Orchestra Filarmonica degli Urali, Dmitri Liss ha intrapreso più di venti tour con concerti eseguiti presso le più importanti sale internazionali: Kennedy Center di Washington, Bunka Kaikan di Tokyo, Concertgebouw di Amsterdam, Salle Pleyel di Parigi e la Tonhalle di Zurigo, e in diversi festival tra cui il Festival Europalia dedicato alla Russia (Bruxelles 2006), il Festival International de Piano alla Roque d’Anthéron e La Folle Journée de Nantes in Francia, oltre che in Spagna e Giappone.

Come direttore ospite, Dmitri Liss dirige regolarmente le maggiori orchestre russe tra cui l’Orchestra Nazionale Russa, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e l’Orchestra Sinfonica Čajkovskij. Ha diretto inoltre orchestre di fama internazionale tra cui la Bergen Philharmonic Orchestra, la Dutch Radio Symphony Orchestra, l’Hungarian National Philharmonic Orchestra, l’Orchestre National de France e la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra. La vasta discografia di Dmitri Liss comprende i CD con l’ UPO e il pianista Boris Berezovsky così come registrazioni di pagine di Galina Ustvolskaya e Nikolaj Mjaskovskij. E’ stato premiato con numerosi riconoscimenti russi ed internazionali, tra cui nel 2011, il prestigioso People’s Artist of Russia, il più importante premio del Paese per i meriti artistici.

Sergej Krylov collabora con prestigiose orchestre quali la Staatskapelle di Dresda, Filarmonica di San Pietroburgo, Royal Philharmonic, Filarmonica della Scala, DSO Berlin, Russian National Symphony, London Philharmonic, Accademia di Santa Cecilia, English Chamber Orchestra, NHK Symphony Tokyo, Atlanta Symphony Orchestra.

Tra i direttori con cui lavora abitualmente figurano Pletnev, Boreyko, Kitajenko, Gergiev, Temirkanov, Luisi, Petrenko, Wellber, Ashkenazy, Luisotti, Jurowski, Kovatchev, Frühbeck de Burgos e Bashmet. Fra i principali impegni della stagione 2013/14 il suo debutto con la London

Philharmonic, alcuni concerti con Kitajenko a Budapest, Colonia e Bonn, con Boreyko a Mosca, con Pletnev, Petrenko, Minkowsky. Tra i recenti successi il debutto alla Philharmonie di Berlino con la DSO diretta da Omer Meir Wellber e il ritorno con la Filarmonica della Scala. Numerosi recital solistici e con pianoforte completano il suo calendario. Krylov dedica molto spazio anche alla musica da camera, collaborando con partner quali Matsuev, Bashmet, Canino, Golan, Zilberstein, Rysanov, il Belcea Quartet ed Elina Garanča.

Dal 2009 è Direttore Musicale della Lithuanian Chamber Orchestra con la quale svolge un’intensa attività nel doppio ruolo di direttore e solista con un repertorio che spazia dal barocco alla musica contemporanea.

Nato a Mosca in una famiglia di musicisti, ha iniziato lo studio del violino a cinque anni e ha completato gli studi alla Scuola Centrale di Musica di Mosca. Giovanissimo, ha vinto tre importanti concorsi internazionali: il Primo Premio al Concorso Lipizer, il Primo Premio al Concorso Stradivari e il Primo Premio al Concorso Kreisler di Vienna.

 Prezzo su internet dei biglietti intorno alle 40 euro

 Direttore DMITRI LISS

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Maestro del Coro, ANDREA FAIDUTTI
Violino, SERGEJ KRYLOV  

 Pëtr Il’ič Čajkovskij  

Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35

Violino, Sergej Krylov

 Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij

Sinfonia n. 6 in mi bemolle minore

Il 13 marzo 2014 ore 20:30
LUOGO:Auditorium Teatro Manzoni
CITTÀ:BOLOGNA (BO)