Ecco un estratto del bell’articolo che ha scritto Michela sul festival Young About:
“Un aspetto interessante è l’interazione di queste nuove generazioni sulle piattaforme social. Considerato Facebook, già ingerito e digerito, ormai divenuto il bar virtuale che non fa più scalpore, come interagiscono sulla rete i ragazzi?
INSTAGRAM LA VINCE SU TWITTER TRA I PIU’ GIOVANI
I più grandi, ormai abituè, si districano facilmente tra la popolarità e il disagio dei social mentre i più piccoli mi raccontano che Twitter è “per vecchi, politici e il Papa”, definizione che la dice lunga sulla diversa percezione che le generazioni hanno sulle piattaforme (una quasi trentenne, come chi scrive, vede Twitter come l’agora della popolarità nella lotta ai following, per esempio); mi raccontano che Ask è troppo pericoloso e solo “per gli sbruffoni, gli antipatici e i cordardi” e che Instagram è “divertente perché puoi guardare un sacco di foto”.
LE CHIACCHIERE REALI E NON VIRTUALI SONO SEMPRE LE NUMERO 1
Il festival ha visto una buona attività sulle piattaforme, questo è sicuro, ma le discussioni più belle, ancora, fortunatamente, si sono svolte parlando, chiacchierando in sala, prima, durante e dopo le proiezioni. I ragazzi riportano la narrazione alla propria vita, ai film visti, scaricati, guardati in streaming, proiettati dalla scuola come fossero un vademecum per proiezioni e esperienze future”.
Grazie Michela per questo contributo Social:)
Beatrice