L’omaggio di Andrea Adriatico all’ultimo romanzo dello scrittore
ritorna a Teatri di Vita, 11-16 febbraio
Un romanzo intimo che racchiude il Tondelli segreto di fronte ai misteri dell’amore e della morte. E’ «Camere separate», storia bruciante e autobiografica, pubblicata nel 1989, due anni prima della scomparsa del suo autore, avvenuta nel 1991. E proprio a Pier Vittorio Tondelli, enfant terrible della letteratura italiana degli anni ’80, Andrea Adriatico rende omaggio con uno spettacolo – anzi, «uno sguardo» – che nasce da quel suo romanzo. Si intitola «Biglietti da Camere Separate», che ritorna da martedì 11 a domenica 16 febbraio, ore 21, a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; www.teatridivita.it; infoline: 051.566330 – posti limitati).
Due uomini in scena, interpretati da Matteo Prosperi e Davis Tagliaferro, raccontano la storia in “tre movimenti” di Leo, scrittore omosessuale che deve fare i conti con un lutto importante nella sua esistenza. Sarà l’occasione per inseguire le tracce di sé disseminate nel tempo di una vita, dall’adolescenza inquieta in un paese della provincia padana al successo editoriale e ai viaggi per l’Europa mentre la geografia politica ed emozionale di un intero continente cambia pelle. Ma le “camere separate” sono anche la richiesta di un modello d’amore, capace di esprimersi solo per prossimità e mai per convivenze troppo opprimenti.
L’amore e il sesso vengono raccontati con le voci e i corpi dei due attori, attraverso le parole del romanzo: una forma originale di teatro-romanzo, dalle affascinanti atmosfere visive e dalla potente fisicità dei performer.
Lo spettacolo è costruito sulle musiche originali di Massimo Zamboni, con le canzoni cantate da Angela Baraldi. Le scene e i costumi sono di Andrea Cinelli. Lo spettacolo è prodotto da Teatri di Vita con Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna e Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Abbandonati gli istinti «libertini» del primo romanzo e la fenomenologia mondana dell’epoca «postmoderna», Tondelli scopre di aver superato la linea d’ombra dei 30 anni e riversa le sue inquietudini nel protagonista di Camere separate: Leo, un omosessuale che deve fare i conti con la morte del proprio giovane compagno Thomas. Un rapporto da «camere separate», tra attrazione e gelosie, tra passione e distacco. Un rapporto al quale Leo ripensa, soffocato dal dolore per la morte di Thomas e dalla sensazione di aver perduto per sempre anche la propria giovinezza e uno sguardo puro e irriverente verso la vita.
E così, il Tondelli di Altri libertini, il suo primo romanzo pubblicato nel 1980 e processato per oscenità, di Pao Pao, irriverente galoppata nelle gioie e nelle frustrazioni del servizio militare, degli articoli e dei reportage giornalistici confluiti in Un weekend postmoderno, vera e propria esaltazione e al tempo stesso ironica analisi di un decennio «da bere», questo Tondelli lascia i panni del ventenne scapestrato per esplorare gli angoli più riposti del suo cuore. E lo fa nel suo romanzo più intenso, capolavoro introspettivo della maturità, dove campeggiano il senso della fine.
Andrea Adriatico, dopo aver raccontato la coppia nella sua ambiguità di desiderio e sopraffazione, di affetto e violenza in molti suoi spettacoli (da Orgia di Pasolini a Senzaparole da Beckett a L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi di Copi), ritorna al racconto di un amore fatto di «camere separate», ripreso appunto dal romanzo di Tondelli, frantumando quella storia in innumerevoli «biglietti» che cercano di ricostruire ciò che forse si è perso per sempre.