Abbado dirige il Parsifal del visionario Castellucci

larsson, bondage, II attoPARSIFAL DI RICHARD WAGNER INAUGURA LA STAGIONE 2014
DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA 

Roberto Abbadodirettore

Romeo Castellucci, regia, scene, costumi e luci

Andrea FaiduttiMaestro del Coro

Cindy van Acker, coreografia

Silvia Costa, regista collaboratore

Piersandra Di Matteo, drammaturgia

Daniele Naldiassistente alle luci

Apparati Effimeri, Video 3D

Alhambra Superchi, Maestro del Coro di Voci Bianche

Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro Comunale di Bologna

Allestimento Théâtre de La Monnaie Bruxelles 

La Fondazione Teatro Comunale di Bologna inaugura la Stagione d’Opera e Balletto 2014 martedì 14 gennaio alle ore 19.00 con un grande omaggio a Richard Wagner nel centesimo anniversario della prima rappresentazione italiana di Parsifal, avvenuta proprio a Bologna il 1 gennaio 1914.

Concluse le celebrazioni per il 250° anniversario dall’inaugurazione della Fondazione, con il titolo inaugurale si concludono idealmente anche le celebrazioni del bicentenario di Wagner, la cui fortuna musicale in Italia è fortemente legata al capoluogo emiliano. Tuttavia, la rappresentazione del Parsifal sottolinea un’altra, importante ricorrenza: quella dello stesso dramma musicale, che ebbe la prima esecuzione italiana proprio a Bologna, cento anni or sono, al Teatro Comunale.

Con la produzione di Parsifal, per la regia di Romeo Castellucci – insignito lo scorso 2 agosto del prestigioso Leone d’oro alla carriera dalla Biennale Teatro di Venezia – il Teatro Comunale di Bologna intende proseguire il progetto di Teatro d’Opera come centro propulsivo di idee e attività che riguardano la musica colta – sia lirica che sinfonica – e i nuovi linguaggi musicali, sonori ed intermediali, proponendosi come think tank dedicato ai rapporti tra i nuovi orizzonti della musica e del teatro musicale e la società.

La Stagione 2014 inaugura martedì 14 gennaio 2014 con l’omaggio a Richard Wagner, nel centenario della prima rappresentazione italiana di Parsifal.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro ritorna, dopo lo straordinario successo ottenuto lo scorso anno nella direzione del Macbeth di Verdi con la regiadi Robert Wilson, Roberto Abbado, che debutta nella direzione di un titolo wagneriano, mentre la regia, le scene, i costumi e le luci portano la firma di Romeo Castellucci, uno dei più prestigiosi e discussi registi della scena contemporanea, che restituisce una lettura innovativa e per certi aspetti sorprendente del dramma wagneriano, esplorando in chiave originale l’essenza della dimensione religiosa di Wagner. Commissionato dal Thèâtre de La Monnaie di Bruxelles, dove è andato in scena nel gennaio del 2011, Parsifal secondo la visione registica di Romeo Castellucci è una monumentale riflessione filosofica sempre aperta, con scene visionarie e di indubbio impatto emotivo.

Neutralizzando la simbologia tradizionale e privando le immagini dalle certezze didascaliche, Romeo Castellucci compie un affondo verticale nel Parsifal, alla ricerca della matrice mitica e delle forme di conflitto che la sottendono. Lo spettatore di questa sua prima regia lirica è invitato a inoltrarsi in un terreno sconosciuto, privato di segni riconoscibili, in modo che la natura prismatica dell’opera gli si riveli attraverso la sua stessa immaginazione. Qui, in un liquido confondersi delle forme, il bosco trasmuta nell’uomo e poi lo riassorbe, il regno della magia nera si snoda in una rarefazione albina, e il deserto si manifesta nell’esodo di una folla anonima in cammino perpetuo. Castellucci adombra il perdersi dell’essere umano nella sua stessa umanità, cogliendo il tema della purezza in relazione alla questione della società, di fronte alla quale il disarmato transito di Parsifal si sprigiona come preghiera contemporanea. Ecco allora l’irrappresentabilità del Graal, il suo affermarsi come oggetto da sempre perduto, come vuoto fondante che appartiene alla sfera intima dello spettatore.

Grazie all’apporto visivo del gruppo di light designer di Bologna Apparati Effimeri, che ha contribuito ad amplificare la profondità dell’allestimento scenico con un raffinato gioco di effetti ottici, Parsifal di Romeo Castellucci offre allo spettatore inedite chiavi interpretative.

In scena, un cast di altissimo livello, a cominciare dall’americano Andrew Richards nel ruolo di Parsifal, Detlef Roth nel ruolo di Amfortas, Lucio Gallo nel ruolo di Klingsor, Anna Larsson nel ruolo di Kundry, Arutjun Kotchinian nel ruolo di Titurel, Gabor Bretz nel ruolo di Gurnemanz.

Completano il cast Saverio Bambi nel ruolo del Primo Cavaliere del Graal, Alexey Yakimov nel ruolo del Secondo Cavaliere del Graal,  Paola Francesca Natale nel ruolo del Primo scudieroAlena Sautier nel ruolo del Secondo scudieroFilippo Pina Castiglioni nel ruolo del Terzo scudiero,  Paolo Antognettinel ruolo del Quarto scudiero.

Le fanciulle fiore sono interpretate da Helena Orcoyen, Diletta Rizzo Marin, Anna Corvino Maria Rosaria Lopalco, Alena Sautier, Arianna Rinaldi.

La Voce dall’alto è di Anna Larsson.

Si ringrazia la Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone e la Bernstein School of Musical Theater.

Giovedì 16 gennaio l’opera sarà trasmessa in diretta euroradio da Rai Radio 3.

Dopo la “prima” del 14 gennaio, le repliche di Parsifal sono: giovedì 16 (ore 19, Turno A), sabato 18 (ore 15.30, Turno Domenica), martedì 21 (ore 19, Turno B), giovedì 23 (ore 19, Turno C), sabato 25 (ore 15.30, Turno Pomeriggio).

Il debutto di Parsifal è stata l’occasione per dare avvio al progetto speciale che il Comune di Bologna dedica a Romeo Castellucci, articolato in un inedito calendario di appuntamenti da gennaio a maggio 2014, con installazioni, performance, proiezioni, concerti e incontri. E la volpe disse al corvo Corso di Linguistica Generale – questo il titolo del progetto, curato da Piersandra Di Matteo – riflette la complessità del percorso artistico dell’artista, che torna in questo modo a percorrere la città in cui ha studiato (presso l’Accademia di Belle Arti): ripresa di produzioni del passato remoto e proposte del presente, prevalentemente collocate in luoghi non teatrali, a ridefinire i termini del linguaggio artistico secondo i codici del suo teatro radicale e originario.

Il progetto – che si avvale anche del Patrocinio della Regione Elimia Romagna – traccia una punteggiatura drammaturgica della città di Bologna coinvolgendo nell’azione gli operatori culturali cittadini di profilo internazionale da anni impegnati nella costruzione di un tessuto legato alle arti contemporanee: Istituzione Bologna MuseiFondazione Cineteca di BolognaXingCentro La Soffitta-Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna,AngelicA Festival Internazionale di Musica e Laminarie/DOM la cupola del Pilastro oltre alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna.