RACCOLTI FONDI PER
34 MILIONI DI EURO (CON LE DELIBERE IN ARRIVO SUPERERANNO I 40 MILIONI DI EURO)
Al via il progetto F.I.CO. – Fabbrica Italiana Contadina. I fondi raccolti
su base locale e nazionale – da CAAB ed Ernst&Young, advisor, global
coordinator dell’operazione seguita da Andrea Guerzoni e Marco Daviddi – ad
oggi pari ad una quota di 34 milioni di euro, insieme agli impegni in corso
di formalizzazione, danno la garanzia di arrivare a quota 40 milioni di
euro e consentono di partire con lo start up del progetto. Il fund raising
prosegue intanto sul piano nazionale e internazionale, dove F.I.CO. ha già
destato interesse in occasione delle recenti presentazioni in Asia e in
Europa.
F.I.CO. 2015 è un progetto ideato dal CAAB – Centro Agro-alimentare con il
Comune di Bologna: un’idea che nasce quindi dalla città, per il rilancio di
Bologna “capitale” del food italiano, e che ha trovato l’immediata adesione
di Eataly. F.I.CO. è stato elaborato fra dicembre 2012 e maggio 2013. Il 3
giugno 2013 il CdA di CAAB ha inviato ai propri soci la proposta relativa
al progetto; il primo luglio 2013 Il Consiglio Comunale di Bologna ha
approvato la proposta; il 3 luglio 2013 l’assemblea straordinaria di CAAB
ha positivamente deliberato il progetto: una decisione rilevante,
considerato che l’azienda CAAB, con 400 milioni di euro di fatturato
annuale, è riferimento per 100 aziende agricole, 2.000 clienti, 5
Cooperative associate che raggruppano 290 produttori ortofrutticoli, 19
grossisti e 64 Paesti esteri fortnitori di prodotti. Fabbrica Italiana
COntadina si propone di diventare la struttura di riferimento per la
divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare italiano, attraverso la
ricostruzione delle principali filiere produttive. La Fabbrica Italiana
COntadina ospitera’ il grande Parco Agro-alimentare con funzione
produttivo-espositiva (27mila mtq), e vaste aree di ristorazione (10600
mtq), commercializzazione dei prodotti (9300 mtq), piu’ centro congressi
per studio, ricerca, presentazioni (2000 mtq). L’offerta spazierà in
diversi ambiti, tutto riguardanti l’agroalimentare ed il food, con
specifica attenzione alla valorizzazione delle eccellenze della tradizione
locale, integrando servizi di supporto e aree dedicate alla promozione di
cultura, storia e tessuto imprenditoriale del territorio. E’ previsto il
coinvolgimento attivo di oltre un centinaio di operatori e un sostegno
significativo è già arrivato a F.I.CO. da parte delle organizzazioni
agricole.
«Sanciamo oggi l’attuazione di F.I.CO. Fabbrica Italiana Contadina –
dichiara il Sindaco di Bologna Virginio Merola – Siamo di fronte alla
prima grande opera di nuova generazione, non solo diamo vita ad un progetto
unico a livello nazionale ed internazionale, ma riconvertiamo parte della
struttura dell’attuale CAAB, senza consumo di territorio, per dedicarla
alla Fabbrica Italiana Contadina. F.I.CO avrà una forte attrattività per il
turismo, in particolare per i giovani e le famiglie. Sarà un luogo nel
quale si potrà comprendere come nasce il cibo italiano, a partire da
Bologna e dall’Emilia-Romagna, che interesserà la gastronomia del nostro
Paese. F.I.CO vedrà una forte connessione con le attività delle nostra
città: culturali, commerciali e di promozione turistica».
«Ci è sembrato improcrastinabile puntare sull’idea di un grande parco
agro-alimentare che potesse esprimere le eccellenze della produzione
nazionale, e al tempo stesso valorizzare la tradizione e le tipicità del
territorio, nell’ottica di un rilancio della città di Bologna per il grande
anno del ‘food’ e di Expo 2015 – spiega il presidente del CAAB Andrea Segrè
– Per questo il progetto F.I.CO. è stato portato avanti in tempi
rapidissimi e badando bene a non toccare un centesimo di denaro pubblico. .
FICO troverà collocazione in un’area di eccellenza europea per
sostenibilità e innovazione: se il CAAB è ormai il più vasto impianto
fotovoltaico su tetto in Europa, Bologna è riferimento internazionale per i
progetti di recupero degli sprechi legati al cibo, grazie a Last Minute
Market e alle campagne di sensibilizzazione avviate in questi anni. F.I.CO.
troverà dunque un humus prezioso per affiancarsi come tappa complementare
ad Expo 2015, giovando al rilancio nazionale oltre che locale sul versante
della filiera agro-alimentare e del suo ampio indotto».
L’allestimento su 80mila mq – dei quali 50.000 destinati a funzioni “core”
e 30.000 a funzioni integrate e strutture di supporto – prevede la
riqualificazione edilizia e funzionale del CAAB, per un investimento
stimato in € 40 milioni ca, la gran parte dei quali già sottoscritti.
Presupposto della riqualificazione è lo spostamento in altre aree di CAAB
degli operatori del mercato ortofrutticolo, quindi la realizzazione di
lavori di adeguamento del complesso immobiliare nel corso del 2014.
L’apertura nel 2015 in occasione della fine di EXPO, evento con il quale si
condivide il tema di fondo, potrebbe determinare un rilevante supporto
nella fase di start-up.
Per l’elaborazione e analisi del piano industriale e del business plan
dell’iniziativa CAAB è stato affiancato da EY Transaction Advisory
Services. Il Fondo Immobiliare per la realizzazione di FICO avrà durata di
40 anni e un ammontare compreso tra 95 e 400 milioni di euro. Sarà
sottoposto alla vigilanza di Consob e Banca d’Italia e per la sua gestione
sono in lizza due importanti operatori del settore: Prelios Sgr e Idea
Fimit Sgr La gara per la gestione del Fondo è stata organizzata da CAAB
con il supporto di Ernst & Young e dello studio legale Gianni Origoni
Grippo Cappelli & Partners.
CAAB ha sviluppato due distinti scenari: uno “base” maggiormente
conservativo, con particolare riguardo ai volumi di traffico; e uno più
“ottimista” che prevede volumi e ricavi di circa il 30% maggiore rispetto
al “Base”. Lo Scenario Base è stato assunto da CAAB quale riferimento per
la stima del ritorno dell’investimento e prevede un afflusso di 6,6 milioni
di visitatori nel primo anno di apertura. L’ipotesi media potrebbe portare
a 8,5 milioni di visitatori. L’ipotesi sull’anno di apertura è sviluppata
in ragione della rilevanza di EXPO e delle sinergie che i due eventi
potrebbero attivare, nel rispetto delle specificità e prerogative di
ciascuna.
Elenco investitori:
CARIMONTE HOLDING (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena); BANCA IMI
CCIAA DI BOLOGNA; CONFARTIGIANATO ASSIMPRESE DI IMOLA E DEL TERRITORIO
BOLOGNESE; COOP ADRIATICA; COOP RENO; EMILBANCA, CONFCOOPERATIVE,
POLIGRAFICI PRINTING, SACA, ROMAGNOLI SPA, CNA, COPROBI, FONDO SVILUPPO,
ASCOM; ENPAIA; FONDAZIONE CARISBO; GIORGIO TABELLINI; LEGACOOP; NUTE
PARTECIPAZIONI (ALBERTO MASOTTI); OSCAR FARINETTI; SGR (DESIGNANDA); UNENDO
ENERGIA; UNINDUSTRIA BOLOGNA.