C’è chi si prende cura della strada dove abita, chi ha a cuore il verde del
parco accanto a casa. C’è chi si rimbocca le maniche per pulire il portico
con guanti e spazzoni, e chi si spende per gestire il proprio orto in
maniera collettiva, magari sul tetto di un palazzo. Sono tante le energie
civiche che stanno emergendo a Bologna, cittadini che si prendono cura
della città e dei suoi luoghi, dei beni comuni, degli spazi, della
bellezza. Senza chiedere nulla in cambio. Perché la nostra città è un dono
che va conservato. Proprio le voci di questi cittadini troveranno spazio in
Piazza Re Enzo il 12 ottobre, dalle 10 del mattino, per la prima “Festa
delle Città Civili dell’Emilia-Romagna”.
Un curioso allestimento contraddistinto dallo slogan, “Prenditi cura della
tua città. È un dono”, apparirà nel cuore delle città e sarà teatro del
racconto delle numerosissime esperienze di gestione partecipata dei beni
comuni realizzate a Bologna e occasione per illustrare l’avviso pubblico
per la promozione della cittadinanza attiva del Comune di Bologna, il
particolare strumento che l’Amministrazione bolognese ha attivato da più di
un anno per favorire chi si vuole attivare per la città. Nel fagotto di una
grande cicogna, quello che in genere è occupato da un tenero neonato, lo
skyline stilizzato della città: sarà proprio lì che i cittadini
depositeranno una cartolina sulla quale avranno riportato quale impegno
stanno portando avanti, o quale intendono assumersi, per la salvaguardia e
la cura dei beni urbani.
A sottolineare l’inestimabile ricchezza che i cittadini attivi
rappresentano per Bologna sarà presente durante la mattinata Luca Rizzo
Nervo,assessore Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria, Sport e
Coordinamento Quartieri del Comune di Bologna.
Un breve spot di 30 secondi (realizzato da Koinè e Centro Antartide con la
collaborazione dei CEAS), verrà presentato proprio in occasione della festa
per sottolineare l’importanza del “prendersi cura” della propria città.
Tante le esperienze che verranno raccontate in piazza: dallo storico gruppo
che si occupa del Giardino del Guasto, nel cuore della zona universitaria,
a chi ha costruito un orto idroponico sui tetti di via Gandusio e ne ha
fatto uno spazio di cultura e incontro tra le famiglie assegnatarie degli
appartamenti Acer. Dall’associazione Succede Solo a Bologna, che ogni mese
si arma di spazzoni e guanti per “sgurare” la città, ai cittadini che hanno
salvato l’ex area avicola di Corticella, ora Oasi dei Saperi. Molti di
questi gruppi lavorano già con l’Ufficio Promozione della cittadinanza
attiva, la struttura del Comune di Bologna che fornisce supporto e risorse
destinate alle attività di chi si prende cura della città.
Tanti gli eventi previsti in contemporanea in tutta la regione. La festa
infatti nasce dal progetto “Città Civili dell’Emilia-Romagna” che ha
coinvolto i Multicentri per l’educazione alla sostenibilità urbana dei
principali comuni capoluogo, le strutture che sono deputate al
coinvolgimento di cittadini e scuole sui temi dello sviluppo sostenibile.
La rete di questi centri ha portato a termine un censimento delle buone
pratiche di gestione partecipata dei beni comuni e ha sviluppato e
accompagnato nuove esperienze nei vari territori. La festa sarà l’occasione
per coinvolgere i bolognesi e distribuire ai partecipanti la pubblicazione
“Città Civili dell’Emilia-Romagna” che offre un quadro complessivo delle
esperienze regionali insieme ad un approfondimento sui beni comuni. Il tema
è infatti oggi più che mai rilevante, per le amministrazioni quanto per i
cittadini: le pratiche di cittadinanza attiva, in sintonia con il principio
di sussidiarietà orizzontale dell’articolo 118 della Costituzione, si fanno
sempre più rilevanti. Imparare a gestire insieme i beni comuni è un
elemento centrale per l’uscita dalla crisi.
La Festa delle Città Civili è promossa dalla Regione Emilia-Romagna,
Servizio Comunicazione, trasparenza, educazione alla sostenibilità e
strumenti di partecipazione e dal CEAS Multicentro per l’educazione alla
sostenibilità del Comune di Bologna, con la collaborazione dell’Ufficio
Promozione della Cittadinanza Attiva del Comune di Bologna e con il
coordinamento della Fondazione Villa Ghigi e del Centro Antartide di
Bologna.