CONCERTO SINFONICO DIRETTO DA ROBERTO ABBADO
In occasione del decennale dalla scomparsa di Luciano Berio 1925-2003
Direttore ROBERTO ABBADO
Direttore del Coro di Voci Bianche ALHAMBRA SUPERCHI
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Coro di Voci Bianche del Teatro Comunale di Bologna
Luciano Berio – Epiphanies, per voce femminile e orchestra
soprano, Valentina Coladonato
Claudio Ambrosini – Fonofania, lallazione per coro di voci bianche e orchestra
Prima esecuzione: Venezia, 5 ottobre 2013
Commissione di Biennale Musica 2013-10-02
Franz Schubert / Luciano Berio
Rendering per orchestra
su frammenti di Franz Schubert per la Decima Sinfonia
in collaborazione con Biennale Musica 2013
Martedì 8 ottobre 2013, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Teatro Manzoni, il Maestro Roberto Abbado dirige l’Orchestra e il Coro di Voci Bianche del Teatro Comunale di Bologna nel dodicesimo appuntamento della Stagione Sinfonica 2013.
Il concerto, realizzato in collaborazione con Biennale Musica 2013, è dedicato al decennale dalla scomparsa di Luciano Berio (1925-2003).
In programma:
Luciano Berio – Epiphanies, per voce femminile e orchestra
soprano, Valentina Coladonato
Claudio Ambrosini – Fonofania, lallazione per coro di voci bianche e orchestra
Prima esecuzione: Venezia, 5 ottobre 2013
Commissione di Biennale Musica 2013-10-02
Franz Schubert / Luciano Berio
Rendering per orchestra
su frammenti di Franz Schubert per la Decima Sinfoni
Roberto Abbado, che aprirà la Stagione d’Opera 2014 alla testa di Orchestra e Coro del Teatro Comunale con il Parsifal di Wagner, torna al Manzoni a dirigere il concerto appena diretto alla Biennale Musica 2013 e dedicato a Luciano Berio nel decennale dalla scomparsa.
Il programma del concerto, che vede l’esecuzione di Fonofania di Claudio Amrosini, commissionata per l’occasione al compositore e diretta in prima assoluta alla Biennale Teatro sabato 5 ottobre, ruota attorno alla produzione di Berio.
“In nessun’altra opera emerge così distintamente come in Epiphanies l’interesse di Luciano Berio per i rapporti tra esperienza letteraria ed esperienza musicale. «Epifanie» è infatti il nome dato da James Joyce a una forma narrativa il cui oggetto è una repentina manifestazione spirituale, ovvero quei momenti privilegiati in cui qualcosa ci si rivela con inaspettata intensità, come in un’improvvisa dilatazione dello sguardo. InEpiphanies di Berio saranno i testi di sei autori in cinque lingue diverse – Marcel Proust, Antonio Machado, James Joyce, Edoardo Sanguinetti, Claude Simon, Bertolt Brecht – a interrompere la trama orchestrale come altrettante apparizioni folgoranti. […]Una prima versione dell’opera (Epifanie) fu composta dal 1959 al 1961 […]Una crescente disaffezione per la concezione dell’«opera aperta» porterà il compositore, nel 1991, auna riscrittura integrale di Epifanie. Il risultato è Epiphanies: un pezzo dall’architettura chiusa, articolato in undici sezioni che richiamano, nella loro successione (e con qualche leggero riordino nella parte centrale), la prima delle combinazioni della versione «aperta» – peraltro già privilegiata da Berio nella registrazione da lui diretta nel 1969. […]Nel trattamento dei testi Berio fa ricorso a un’impressionante gamma di tecniche vocali, dal canto sillabico (Proust, Machado) al semplice parlato (Simon, Sanguinetti), passando per alcune soluzioni ibride tra il parlato e il cantato (Brecht). […]
[…] Avvolto in uno stesso alone di inaspettata «epifania» ci consegna Berio il suo Rendering (1988-90), ovvero un’orchestrazione degli schizzi della Decima Sinfonia di Schubert (D. 936): una Sinfonia in tre movimenti, nella tonalità di Re maggiore. Né ricostruzione, né completamento: Berio intende la sua operazione come un vero e proprio restauro dell’opera abbozzata da Schubert nell’autunno del 1828, durante le sue ultime settimane di vita. Un restauro che, come se si trattasse di un antico affresco, aspira a ravvivare i colori originali senza ridipingere le inevitabili lacune create dal tempo. […]
]…] L’affettuosa precisione con cui Claudio Ambrosini esplora il suono delle parole, le loro variabili sfumature e ambiguità, si traduce spesso nei titoli delle sue composizioni. Il titolo di Fonofania potrebbe leggersi quasi come un manifesto: l’attenzione rivolta all’apparire dei suoni, alla loro «epifania», è infatti sintomatica di quell’interesse per le modalità di produzione e di percezione del suono che accomuna Ambrosini ad altri compositori della sua generazione. Suono inteso non come elemento neutro di una grammatica musicale, bensì come organismo vivente, dotato di caratteristiche uniche e ben precise. Suono peraltro intimamente legato allo spazio in cui è chiamato a diffondersi, al suo habitat acustico. Tre sonorità fondamentali – suoni puntuali, isolati o raggruppati; suoni sgranati in rapida successione; suoni dilatati e risonanti – costellano lo spazio acustico di Fonofania, a mo’ di personaggi in continua evoluzione, organismi soggetti a improvvise metamorfosi, combinazioni, traslazioni. […] Commissionato dalla Biennale di Venezia, che nel 2007 ha insignito Claudio Ambrosini con il Leone d’oro alla musica del presente, Fonofania è stato eseguito in prima assoluta al 57° Festival Internazionale di Musica lo scorso 5 ottobre. […]
dal programma di sala
Premio Abbiati 2009 per la Direzione d’Orchestra, Roberto Abbado è Direttore principale della Münchner Rundfunk Orchester dal ’91 al ’98 e collabora con Royal Concertgebouw Orchestra, Orchestre National de France, Orchestre de Paris, Staatskapelle Dresden, Gewandhaus Orchester di Lipsia, NDR Orchester, Wiener Symphoniker, Swedish Radio Symphony, Israel Philharmonic, Royal Scottish National Orchestra, Orquesta Nacional de España, Filarmonica della Scala, Orchestra di Santa Cecilia, Orchestra del Maggio Musicale, Orchestra della RAI, Orchestra del Comunale di Bologna.
Nel ’91 debutta negli Stati Uniti, dove dirige le orchestre sinfoniche di Boston, Philadelphia, Chicago, San Francisco. Firma inoltre numerose nuove produzioni e prime mondiali: al Metropolitan, alla Staatsoper di Vienna, alla Scala, alla Bayerische Staatsoper, al Regio di Torino, al Maggio Musicale, al Rossini Opera Festival (ricevendo il Premio Abbiati 2012 per il miglior spettacolo di Mosè in Egitto), al Comunale di Bologna. “Artistic Partner” della Saint Paul Chamber Orchestra dal 2005-2006, realizza con essa importanti progetti dedicati a Schubert, Schumann, Beethoven, Mozart, Haydn, guidandola in una tournée europea nel 2007. E’ inoltre appassionato interprete della musica del Novecento e contemporanea: Berio, Maderna, Petrassi, Bussotti, Castiglioni, Corghi, Francesconi, Manzoni, Battistelli, Sciarrino, Vacchi, Dusapin, Dutilleux, Messiaen, Schnittke, Henze, Lachenmann, Adams, Rorem, Rouse, Stucky e Wuorinen.
Il soprano Valentina Coladonato, nata a Chieti, diplomata in canto con il massimo dei voti e la lode, vince diversi concorsi internazionali. In seguito canta i ruoli principali in opere di Mozart, Alessandro Scarlatti, Verdi, Spontini, Jommelli, Vivaldi, Bellini, Cavalli, Monteverdi. Il suo repertorio concertistico spazia dalla musica sacra e profana barocca fino a quella contemporanea; ha cantato diverse composizioni in prima esecuzione assoluta; in particolare Ivan Fedele scrive per la sua voce. Ha collaborato con registi quali Maurizio Scaparro, Colin Graham, Cesare Lievi, Francesco Micheli, Pierpaolo Pacini, Alessio Pizzech, Matelda Cappelletti. Ha collaborato con Riccardo Muti, David Robertson, Lior Shambadal, Peter Eötvös, John Axelrod, Michel Tabachnik, Peter Rundel, Alessandro Pinzauti, Marcello Panni, Claudio Scimone, Claudio Desderi, Ottavio Dantone, Corrado Rovaris. La sua discografia include incisioni di opere, concerti e musica sinfonica per le etichette BMG (RCA Red Seal), Decca, Deutsche Grammophon, e Stradivarius, tra cui quelle dei Capuleti e i Montecchi e di Tancredi per BMG. Fra i suoi dvd figuranoFedora per Deutsche Grammophon (con Mirella Freni e Placido Domingo dal Metropolitan Opera); Ermione dal Rossini Opera Festival di Pesaro per Dynamic; e il New Year Concert (2008) dal Teatro La Fenice di Venezia per Hardy Classic Video.