Mercoledì 17 luglio alle ore 21, il Teatro Duse, in via Cartoleria 42,
ospiterà il concerto “Un altro giorno” del Maestro Ezio Bosso. Un concerto
speciale, che rappresenta il primo passo per la presentazione alla città
del progetto “sicuramente_bologna”: un modello di rilancio culturale
nell’ambito della percezione della sicurezza negli spazi pubblici, uno
strumento di sviluppo territoriale concreto e replicabile pensato per le
Pubbliche Amministrazioni.
Il progetto “sicuramente_bologna”, patrocinato dal Comune di Bologna
(Quartiere Navile e Urban Center) e ASPPI, è il primo progetto di questo
genere in Italia, costruito per offrire uno strumento concreto d’intervento
sullo spazio pubblico. Partendo dal presupposto che la definizione di ciò
che è “pubblico” è il frutto della negoziazione di più soggetti che
interagiscono con lo spazio urbano, dai cittadini, alle autorità e ai
luoghi in sé, “sicuramente_bologna” è uno strumento di rigenerazione
urbana, reale e condiviso, che, attraverso un dispositivo di azioni,
permette di trovare soluzioni innovative e diversificate al tema della
percezione della sicurezza nello spazio pubblico, avviando processi di
trasformazione urbana bottom-up laddove la percezione della insicurezza
diventa il fattore determinante del deterioramento, dell’abbandono e della
distanza dei cittadini. Attraverso un processo strategico di ascolto, di
crescita e di azioni tangibili sul territorio, l’obiettivo è quello di
promuovere la cultura e l’impegno sociale, per renderle i veri motori del
cambiamento.
A sottolineare l’unicità e la portata innovativa del progetto, Ezio Bosso
ha messo a disposizione la sua arte al fine di far comprendere come anche
l’impegno artistico possa aiutare a sviluppare una cultura dell’inclusione
e dell’innovazione.
Ecco come il Maestro Ezio Bosso descrive il concerto: “il tempo come
definizione è ciclico, si compie con un inizio e una fine. Questo accade in
un macro sistema come la vita, così come in un micro sistema come la
musica. Il tempo è tutto. E’ il tempo che scorre in un giorno ma anche
quello del cielo; quello che definisce il territorio. Due cose disegnano il
paesaggio: una è l’elemento meteorologico, l’altra l’uomo. Ma il tempo
meteorologico ha anche il potere di disegnare la nostra memoria del
paesaggio; perché ne condiziona la luce e la definizione.
Soffro di sinestesia sin da bambino, ogni mio brano parte da un assunto
mnemonico sensoriale dettatomi da qualcosa che vedo, che mi viene
raccontato. Da un gusto o una sensazione tattile. E allora studio. La
musica è una scusa per studiare il mondo per me. La uso per imparare.
E imparo tanto grazie a lei. Imparo che le nuvole si misurano in Ottavi e
che la memoria dell’alba è al 99 per cento legata a cieli tersi. Che la
pioggia si classifica in 6 tipi e in crescendo, come una suite. Che i venti
hanno i quarti e gli interi, che i tuoni si creano per battimenti e che la
neve può far diventare ciechi o pazzi e pur essendo perfettamente
simmetrico, ogni fiocco è unico (folle, no?). Il tempo è un concetto di
cicli collegati, così come il tempo meteorologico o i brani che scorrono in
un concerto, in una forma musicale.
Credo da sempre che la storia non possa essere raccontata perché
raccontarla vorrebbe dire cambiarla. Per questo esiste anche la musica, che
suggerisce, intriga e lascia ad ognuno di noi il viverla quella storia. E
così ve la racconto. Dall’alba al tramonto. Da elemento a elemento”.
Insieme al Maestro Ezio Bosso si esibiranno Manuel Zigante, violoncello, e
Giacomo Agazzini, violino.
Nota biografica di Ezio Bosso
Formatosi a Vienna, sotto la guida di Streicher e Österreicher, Ezio Bosso
è ormai considerato uno dei compositori e direttori più influenti della sua
generazione. Il suo stile cellulare e la sua ricerca sinetetica, il suo
approfondito lavoro sugli strumenti ad arco e la agogica, così come il suo
avvicinarsi a diversi linguaggi musicali, sono riconosciuti da pubblico e
critica in tutto il mondo.
Sia come compositore che direttore e in formazioni da camera si è esibito
nelle più importanti stagioni concertistiche internazionali; come Southbank
Center London, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas Artes di Mexico
city, Teatro Colon di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di
Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica.
Vincitore di importanti riconoscimenti come il Green Room Award in
Australia (primo non australiano a vincerlo e il Syracuse NYC Award in
America,) la sua musica viene richiesta nella danza dai più importanti
coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Liang , nel teatro come James
Thierrèe e nel cinema e ha collaborato con registi di fama internazionale
tra cui Gabriele Salvatores. Per lui ha realizzato la famosa colonna sonora
per quartetto d’archi del film “Io non ho paura”.
Vive a Londra dove è direttore stabile e artistico dell’unica orchestra
d’archi di grande numero inglese: The London Strings.
Nota biografica di Giacomo Agazzini
Giacomo Agazzini, nato a Torino nel 1962, ha iniziato lo studio del violino
col padre; nel 1982 si è diplomato al Conservatorio “G. Verdi” di Torino
con M. Marin e successivamente ha frequentato la classe di perfezionamento
di C. Romano e di S. Accardo e per il quartetto di P. Farulli, A. Nannoni,
G. Kurtág e M. Skampa. Membro fondatore del Quartetto d’archi di Torino, ha
vinto importanti concorsi internazionali e suona nelle principali stagioni
concertistiche italiane ed estere. Collabora con l’orchestra della RAI, del
Teatro Regio di Torino e con l’Orchestra da camera italiana. Dal 1999 tiene
corsi di orchestra d’archi e musica da camera presso la Scuola di Alto
Perfezionamento di Saluzzo. Nell’aprile del 2000 ha tenuto la prima
esecuzione mondiale di “Modello”, concerto per violino e orchestra di S.
Bussotti per la stagione di Radio France a Parigi. Docente di ruolo di
Violino al Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Collabora stabilmente da più
di vent’anni con il compositore Ezio Bosso a cui sono dedicati diversi
brani tra cui il Primo concerto per Violino e orchestra: Esoconcerto.
Suona uno strumento creato da Santo Serafino a Venezia nel 1725 appartenuto
a F. Chopin e Ole Bull.
Nota biografica di Manuel Zigante
Manuel Zigante si è diplomato con il massimo dei voti presso il
Conservatorio di Santa Cecilia di Roma studiando violoncello con Renzo
Brancaleon e Amedeo Baldovino.
Nel 1988 ha fondato il Quartetto d’Archi di Torino con il quale ha svolto
un’ intensa attività concertistica presentando tutti i capisaldi del
repertorio quali le “integrali ” dei Quartetti di Beethoven, Mozart,
Brahms, Schumann, Webern e Bartok.
Ha, inoltre, affrontato un vasto repertorio contemporaneo che include
l’esecuzione di ”Fragmente stille am Diotima“ di Luigi Nono, il Secondo
Quartetto di Morton Feldmann, l’integrale dei Quartetti di Giacinto Scelsi
e varie prime esecuzioni assolute di opere ad esso dedicate.
Parallelamente all’attività quartettistica, oltre che continuare ad
approfondire il repertorio solistico per violoncello, in duo con pianoforte
ed in formazione cameristica barocca su strumenti d’epoca, viene chiamato a
sostenere il ruolo di primo violoncello presso varie ed importanti
orchestre internazionali. Docente di Quartetto presso il Conservatorio
“G.F.Ghedini “di Cuneo, è stato per dieci anni assistente di Piero Farulli
alla Scuola di Musica di Fiesole e tiene numerose masterclasses presso
prestigiose Istituzioni.
Suona un violoncello Joseph Dall’Aglio del 1831.
I biglietti del concerto sono in vendita sul sito del teatro duse
www.teatrodusebologna.it
“sicuramente_bologna” è un progetto di:
diverserighestudio
viapiranesi srl
Clickutility On Earth
Frog Marketing
Con il patrocinio di:
Comune di Bologna
Quartiere Navile Urban Center Bologna
Con il sostegno di:
ASPPI
Impresa Schiavina