QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA

Bologna_2torri_rizzoliNon siamo soliti pubblicare i question time ma questa volta la tematica è cara a tutti e a mio avviso molto importante. E’ importante diminuire l’inquinamento con più misure possibili compresi i TDAYS ma non limitarle a quelli.

L’assessore  Patrizia  Gabellini,  ha risposto alla domanda d’attualità del
consigliere Marco Piazza (M5S) sulla qualità dell’aria.

La domanda del consigliere Piazza:

“Premesso   che   nell’allegato  articolo  di  stampa,  si  evidenzia  come
nonostante  il  2013  sia  “Anno Europeo dell’Aria”, la qualità dell’aria a
Bologna non riesce a migliorare:
“In  barba  alle  limitazioni  alla circolazione imposte dall’estate scorsa
dalla  Regione,  i  T-days  voluto  dal  sindaco  Virginio Merola in centro
storico e messa al bando delle auto più inquinati (in alcuni casi fino alle
Euro3).  Il  risultato,  per  ora,  non  cambia.  Tutte e tre le centraline
dell’Arpa  nei  primi  mesi  dell’anno  hanno  registrato forti sforamenti.
Continuando  con  questa  media,  Bologna  a  dicembre si ritroverà ad aver
superato i limiti oltre 60 volte. Il doppio di quanto “tollera” Bruxelles”.
Si legge anche che sono allo studio nuove misure.
E’  inoltre  stato  appena  reso  pubblico  uno  studio scientifico (lancet
Oncology)  che  stabilisce  “per ogni incremento di 10 microgrammi di Pm 10
per  metro cubo presenti nell’aria, il rischio di tumore al polmone aumenta
di circa il 22%. Tale percentuale sale al 51% per una particolare tipologia
di tumore, l’adenocarcinoma”.
Chiede  cosa intende fare la Giunta per migliorare la qualità dell’aria? Se
la Giunta è a conoscenza delle iniziative allo studio in Regione, e come le
valuta;  gli  eccessivi  sforamenti  dei  limiti  europei,  ci espongono al
rischio di sanzioni? Di che consistenza?
La dimostrazione scientifica del legame tra concentrazione PM10 e tumori al
polmone, ci espone al rischio di risarcimento danni da parte dei malati?”

La risposta dell’assessore Gabellini:

“Rispetto  all’articolo  comparto  preciso  che  le 3 centraline della rete
regionale  di  monitoraggio presenti a Bologna hanno registrato le seguenti
giornate  di  superamento  del  limite  giornaliero  di  PM10: a San Felice
(centralina  da  traffico),  33  giorni di superamento ad oggi, però l’anno
precedente  si  arrivò  a  33  superamenti  già  il  24  febbraio; Giardini
Margherita  (centralina  di  fondo  urbano),  6  giorni di superamento; via
Chiarini  (centralina  suburbana  di  fondo),  6  giorni di superamento. Lo
scorso  anno  il  18 luglio i valori erano rispettivamente: 51 giorni, 26 e
30.
Quindi c’è stato un lieve miglioramento. L’andamento degli indicatori non è
così  allarmante,  come  afferma  l’articolo.  Comunque  è  indubbio che la
centralina  da traffico di porta San Felice oltrepasserà il limite delle 35
giornate/anno  di superamento per le PM10, e anche i limiti sul biossido di
azoto  probabilmente  non  saranno rispettati, quindi è necessario compiere
tutte le azioni possibili per limitare le fonti di emissioni inquinante.
Richiamo  quello  che  ci siamo detti in commissione alla presentazione del
bilancio  ambientale.  Questa  è  una  tipica  questione che vede le azioni
possibili  a  scala  locale  purtroppo  assai  limitate. Ciò non di meno il
Comune  di  Bologna  si  è  attivato  su  alcune azioni che adesso richiamo
brevemente.
Proprio  il fatto che ci sia un inquinamento di base che interessa non solo
Bologna,  ma  tutta  la  pianura padana, quindi non solo la regione per una
serie  di ragioni che è facile intendere, non solo di natura geografica, ma
anche  di  natura  produttiva,  la  stessa ricchezza di questa regione e le
attività  economiche  fanno  si  che  il traffico, che è uno dei principali
contribuenti  del  tasso  di inquinamento, contribuisce a questa situazione
particolarmente   grave   della   nostra   pianura,  che  avremmo  modo  di
approfondire  come  abbiamo  convenuto di approfondire con una audizione ad
hoc,  laddove  abbiamo chiesto al gruppo di studio che sta lavorando per il
ministero di farci una apposita relazione.
Cosa sta facendo il comune di Bologna? I livelli di intervento sono tre: le
emissioni  industriali,  le emissioni civili e la mobilità. Dico subito che
sulle emissioni industriali, benché l’ente competente sia la Provincia, noi
abbiamo  avviato  un’ampia collaborazione. Vi ricordo per esempio il lavoro
del  tavolo  su  Sintexcal,  su  Gironi, Valli-Zabban, e altri. Questo è un
elemento  certamente che rientra nelle nostre attività per fare in modo che
gli inquinanti industriali siano contenuti.
Quello  che  ci  riguarda sulla mobilità lo stiamo facendo con una serie di
azioni che non sto qui ad elencare, perché sono puntualmente restituite nel
bilancio  e poi eventualmente se il consigliere vuole posso fargli avere la
nota.  Ed  è  limitare  il numero di mezzi circolanti, incentivare l’uso di
mezzi  pubblici,  aumentare  l’offerta ciclabile e quella di aree pedonali.
Parlo quindi del Piano della pedonalità e dell’attuazione del PGT del 2007,
tutti argomenti sui quali il collega Colombo vi ha ripetutamente riproposto
approfondimenti vanno in questa direzione.
Una  parola  in  più per le emissioni civili. Bologna è una delle città più
metanizzate  d’Italia.  Nel  2007  le  caldaie  a  metano erano già il 93%.
Inoltre,  secondo la stima delle emissioni svolta dalla Provincia, le fonti
civili  contribuiscono  solo per il 13% sulle PM10 e per circa il 10% sugli
ossidi di azoto. Quindi il problema serio rimane quello dei trasporti.
Dal  2008,  grazie ad un co-finanziamento del Ministero dell’Ambiente, sono
stati  eseguiti interventi su edifici o complessi di edifici del patrimonio
pubblico,  che  hanno  comportato la sostituzione di impianti a gasolio con
caldaie  a  metano  ad  alta  efficienza  e  la riqualificazione di vecchie
centrali  termiche  a  metano.  Gli  impianti  sono  stati  integrati, dove
possibile,   con  fonti  energetiche  rinnovabili  e  azioni  di  risparmio
energetico   sull’involucro   edilizio.  I  lavori  fatti,  per  una  cifra
complessiva  pari  a  1.052.090  euro, hanno riguardato 3 sedi di quartiere
(Santo  Stefano,  Santo Stefano zona colli, Reno), 2 musei (Casa Carducci e
Museo   della   Musica),   Palazzo  d’Accursio  (la  cui  metanizzazione  è
attualmente  in  corso  di completamento), il Centro diurno per handicap di
via Scandellara, 2 centri sportivi (Gianni Falchi e Lunetta Gamberini) e 17
scuole.  Un’operazione  moto importante che abbiamo in corso è a Corticella
dove   è   prevista  la  dismissione  dismissione  della  caldaia  ad  olio
combustibile,  che  attualmente serve quasi 1.000 alloggi e la creazione di
una   nuova  centrale  di  cogenerazione  a  metano.  I  lavori  dovrebbero
concludersi nel 2013.
Non  sto  ad  indicare  tutte  le azioni del PAES perché ripeterei cose già
dette, e neppure ricordo GAIA.
Noi usiamo diversi strumenti di natura disciplinare, ma abbiamo dei limiti.
Conosciamo  lo studio della Regione, abbiamo partecipato al piano regionale
integrato   di  qualità  dell’aria,  siamo  stati  invitati  con  altri  ed
aspettiamo  la bozza di un documento che è in elaborazione in questi giorni
per dare le valutazioni che lei ci chiede.
Per  quanto  riguarda  il mancato rispetto dei limiti su PM10 per cui siamo
stati condannati dalla Corte di Giustizia europea per gli anni 2006 e 2007,
non  è  ancora nota la quantificazione della multa. Per gli anni successivi
sono  stati  chiesti  i  dati.  Per  il  biossido  di  azoto  la Regione ha
presentato una richiesta di proroga al 2015 per raggiungere l’obiettivo, ma
per  le province di Modena e Bologna la prima richiesta è stata respinta ed
è stata riproposta il mese scorso a fronte delle iniziative in atto.
Ultimo  punto  sulla  questione  dei  tumori  al polmone e il rischio, come
detto,  il  compito di pianificare il risanamento della qualità dell’aria è
affidato  alle  Regioni. Noi stiamo dando tutto il nostro contributo e anzi
direi  che  abbiamo  spinto  più  volte  per  azioni più coraggiose, ma non
abbiamo  ottenuto  la  condivisione  degli  altri  comuni.  Ciò non di meno
riteniamo che vadano fatti tutti gli sforzi.
A  mio  avviso  c’è  stata  lentezza  nel prendere atto della gravità della
situazione  del  necessario  coraggio,  perché  un’azione  incisiva  va  ad
investire  interessi economici, stili di vita, convincimenti che faticano a
modificarsi  quindi ritengo sci sia molto da fare e le leve del Comune sono
quelle  che ho detto oltre a premere in tutte le direzioni perché l’aziuone
sia sinergica ed efficace”.