“Nella scienza, come nell’arte credo, il proprio lavoro è di per sé un premio, che aiuta
a continuare, a rimanere dentro il proprio sogno” Marie Curie
Ursa Maior Teatro
Spettacolo su Marie Curie, al Teatro delle Moline, a Bologna, dal 7 al 10 marzo p.v. (h.21.15 da giov a sabato, domenica h.17).
Questa terza messa in scena di “Quella Luce Blu”, che vede in scena Marina Pitta con Briana Zaki dirette da Irene Ros, è stata ospitata nella scorsa stagione dagli atenei di Parma, Padova e Venezia. Entra per la prima volta in una stagione di prosa al Teatro delle Moline.
Lo spettacolo vede in scena una Marie Curie spettrale che dialoga con una radio e con la figlia Irène, in un anacronismo che fa spiccare l’attualità degli argomenti: Marie Curie si chiede se l’umanità sia pronta a conoscere i segreti della natura o se questi le saranno nocivi e parla così dell’uranio e di Hiroshima e della responsabilità dello scienziato nei confronti dell’umanità intera.
Lo spettacolo “Quella Luce Blu, la vita di Marie Curie”, nasce nel 2005 su commissione del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Padova – come “Il Fuoco del Radio. Dialoghi con Madame Curie”, titolo del testo di S. Cerrato e L. Crismani da cui è tratto.
È uno dei primi spettacoli per adulti di Ursa Maior Teatro ed è forse il più rappresentativo dell’estetica della giovane compagnia di Bologna perché è uno spettacolo che si è evoluto, che è cresciuto e cambiato, su cui non ci si è mai stancati di sperimentare.
“Quella Luce Blu” infatti è la prima tappa di un progetto sulle biografie al femminile che si è sviluppato con “Il Sogno di Rosa”, spettacolo dedicato a Rosa Luxemburg, patrocinato dalla
Rosa Luxemburg Foundation di Berlino, che ha debuttato presso il Centro delle Donne di Bologna nell’estate 2011 ed ha avuto ottima accoglienza e recensioni presso la stagione del Teato Due di Roma lo scorso gennaio.
Biografia Iren Ros – regista ( leggi l’intervista a Irene nel prossimo Bologna da Vivere cartaceo)
A 3 anni voleva diventare una guardiacaccia, a 11 un architetto, a 14 voleva iscriversi a scienze politiche o diventare un’attrice.
È diventata una regista vegetariana, animalista, esteta, politicamente schierata, affascinata da tutto quello che è comunicazione. leggi tutto su….
Mentre studia la teoria del teatro al DAMS di Bologna, frequenta il Corso “Creatività e indipendenza nell’arte scenica”
della Fondazione Pontedera Teatro, incontrando Nicolaj Chindyaykin, Pei Yan Ling, Carlos Augusto De Carvalho, Franco Ruffini, Francesca Della Monica, Egum
Teatro, Stefano Vercelli, Luisa e Silvia Pasello, Roberto Bacci e scoprendo di fatto che Bologna non è il centro del mondo.
Parte infatti per Holstebro (DK) per annusare l’Odin Teatret. Dopo una cena pesante, sogna la casetta di Hansel e Gretel e produce
il suo primo spettacolo per bambini come Ursa Maior*, in collaborazione con il Teatro Ridotto di Lavino di Mezzo (BO).
Continua a scegliere Maestri e finisce in Lituania, dove osserva il lavoro del regista Eimuntas Nekrošius, e scrive le sue opinioni
a riguardo nella sua tesi: “L’Attualità della polvere: Čechov nel teatro di Nekrošius”.
Tornata dalla Lituania produce i suoi primi due spettacoli per adulti.
Nel 2007 rimane incinta – dato che fino ai 40 in Italia non si è presi sul serio, tanto vale mettere su famiglia il prima possibile -e compie due clamorose svolte: decide di non lavorare più come attrice mercenaria per
dedicarsi solo ai suoi progetti e smette di essere l’impegnativa regista di se stessa per divenire una tirannica regista d’altri.
Iperattiva a causa degli ormoni, si imbarca in un progetto d’impresa e vince il bando per le giovani imprese del Comune di Bologna.
Quando quella che doveva essere un’officina di comunicazione diventa un negozio radical chic, pensa che è ora di abbandonare anche
quello e partorire.
Nell’estate del 2011, tra una poppata e l’altra al suo secondo figlio, debutta Il Sogno di Rosa.
Il Sogno di Rosa è la sua pietra miliare. Il passato viene ripudiato e si alza lo standard. Per questo Quella luce blu. La vita di Marie Curie, subisce un lifting.
Debutta, posticipato per neve, La Regina della neve – non ho bisogno di te.
Vive a Londra con i suoi figli – un bambino di cinque anni con la passione dei numeri ed un anarchico di due anni – e il loro papà.
* I progetti di Ursa Maior hanno visto coinvolti negli anni l’Agenzia Nazionale dell’Unione Europea, il Comitato delle Pari Opportunità dell’Università di Padova, la
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Coop Adriatica, la Rosa Luxemburg Foundation di Berlino, il Centro delle Donne di Bologna, la Fiera del Libro per ragazzi di Bologna.