e conclude la sua tournée la tragedia shakespeariana
messa in scena da Andrea De Rosa in chiave contemporanea e orrorifica
Giovedì 14 marzo, alle ore 21, nella Sala Grande dell’Arena del Sole, Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” presentano Macbeth di William Shakespeare, traduzione Nadia Fusini, con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée, Ivan Alovisio, Marco Vergani, Riccardo Lombardo, Stefano Scandaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea, regia Andrea De Rosa, spazio scenico Nicolas Bovey e Andrea De Rosa, costumi Fabio Sonnino, luci Pasquale Mari, suono Hubert Westkemper.
Repliche fino a domenica 17 marzo – ore 21, domenica ore 16
dal 15 al 17 marzo in Sala InterAction, Emanuele Salce in Mumble mumble – ovvero confessioni di un orfano d’arte
Giuseppe Battiston, uno dei più apprezzati e talentuosi interpreti del panorama cinematografico e teatrale italiano, vincitore del premio Ubu 2009 come migliore attore per Orson Welles’ Roast, veste ora i panni di Macbeth, spettacolo che conclude proprio all’Arena del Sole la sua tournée. Di nuovo alle prese con il Bardo – dopo La Tempesta interpretato da Umberto Orsini, e dla regia lirica del Macbeth di Verdi – Andrea De Rosa dirige quella che è la più breve tra le tragedie shakespeariane, affiancando a Battiston Frédérique Loliée, sua attrice prediletta.
La celebre vicenda del generale scozzese che, in seguito a una profezia delle streghe, tenta la scalata al potere, spinto dalla moglie Lady Macbeth a una serie di delitti efferati che cominciano con l’uccisione di Duncan e l’usurpazione del trono di Scozia, è da sempre considerata tragedia dell’ambizione e dell’ambiguità. È stata musicata da Giuseppe Verdi ed è stata al centro di famose trasposizioni cinematografiche firmate da registi del calibro di Orson Wells, Akira Kurosawa e Roman Polanski.
La messinscena in chiave contemporanea di Andrea De Rosa, sottolineata anche dall’ambientazione – un interno in puro stile novecento –, accentua l’elemento psicologico e al contempo orrorifico della tragedia, con scene forti debitrici del cinema di David Cronenberg. Macbeth è uno dei personaggi più attuali del corpus shakespeariano. Il contrasto tra pensiero e azione, la percezione di essere intrappolato in una rete di incubi soffocanti, la disperazione, il conflitto tra ambizione e senso di giustizia, l’essere preda di un ingranaggio infernale di fronte al quale il libero arbitrio deve arrendersi: questi sono i termini per l’identificazione con la nostra parte più oscura, il nostro demone personale.
Stretta tra la determinazione nell’essere motore di violenza e i frammenti di una dolcezza che emerge da un tempo lontano, il personaggio di Lady Macbeth, fragile e compassionevole, crolla quando ha finalmente ottenuto il titolo di regina, incapace di uscire da una nevrosi che la renderà una figura speciale agli occhi di Sigmund Freud nel suo celebre saggio del 1916. «Quando ho lavorato alla messa in scena dell’opera di Giuseppe Verdi, nel 2008 – scrive Andrea De Rosa –, mi tornava spesso in mente la frase di un filosofo che diceva che, tra tutti i mali, il peggiore che si possa immaginare è quello che i nostri desideri si avverino. Ho capito il senso di questo paradosso solo di fronte a Macbeth. Quello che le streghe gli rivelano è il suo desiderio più nascosto e inconfessabile. Il suo tragico destino è legato indissolubilmente all’avverarsi di quel desiderio. Lontano da qualunque anacronistica tentazione psicanalitica, penso che sia lì, nel dire i propri sogni e desideri, che il lato oscuro di Macbeth prende forma (nella raffinata indagine psicologica medievale si fa chiaro che nei sogni non si agisce, ma si viene agiti). È lì che il lato più misterioso dell’esistenza si affaccia, in forma di visione, di felicità, di terrore».
Informazioni, prenotazioni e vendita: Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna
Tel. 051.2910.910 vendita on-line biglietti www.arenadelsole.it
martedì – sabato ore 11.00-19.00 (chiusura il lunedì e i festivi)
Teleprenotazioni con carta di credito: tel. 051.648.63.87 (dal martedì al sabato ore 15.30 – 18.30)