La realtà non basta.
La mostra “HYPER” presenta un percorso che attraversa i tre generi tipici della pittura – natura morta, paesaggio e figura – filtrati dall’occhio ipersensibile di tredici straordinari maestri dell’occhio e dei pennelli.
Tredici personalità autonome e fortemente definite, da Michele Taricco, il primo e più longevo fra gli hyper-realisti italiani, fino alle ultimissime generazioni. Il Vernissage il 25 gennaio alle 18.30 alla Galleria ResArte, Piazza San Michele 4/c (Strada Maggiore)
Nature morte, paesaggi e figure sorprendenti per la meraviglia tecnica dell’attenzione al più piccolo dettaglio e per l’indagine metafisica e psicologica che sottendono. Una realtà meravigliosa, che trasforma il visibile in un costante enigma.
La natura morta, forse l’ambito nel quale il realismo si è storicamente manifestato con maggiore successo (si pensi solo alla Fiscella di Caravaggio o ad autori come Sanchez Cotan, de Arellano o Guido Cagnacci, per citare solo i primi), si muove nella nostra modernità fra citazione e reinvenzione, tra il Pop diversamente divertito di Enrico Guarino e Renzo Rapacioli a quello, pervaso di “neomorandismo”, sidereo ma seducente di David De Biasio fino ad alla sontuosità neobarocca, sensuale e simbolica, di Enrico Ghinato con le sue “macchine meravigliose”, al tempo ritrovato e sospeso di Emanuele Dascanio fino alle invenzioni surreali e sorprendenti di Salvatore Mammoliti.
Anche la rappresentazione del paesaggio si articola attraverso opposti altrimenti inconciliabili. Osvaldo Sabene reinterpreta e rinnova la rappresentazione di un quotidiano gioco Pop dei riflessi e dei rimandi, tanto caro all’Iperrealismo americano originario, mentre Marco Martelli sceglie una dimensione espressiva più romantica, affidando ad una diversa quotidianità ben più emozionate evocazioni.
Nella rappresentazione della figura umana, al contrario che nel caso della natura morta, è evidentemente la dimensione psicologica a prevalere su quella meramente simbolica e metafisica. Daniela Montanari filtra con sentire intenso, quasi neogotico, i suoi caratteri mentre, all’opposto, Gabriele Grones indaga il mistero dell’animo umano attraverso un’intimismo algido, ma di rara e profonda inquietudine; Mauro Maugliani eleva i suoi personaggi a simboli ed eroi di una modernità inquieta e multiforme, mentre Sabrina Milazzo celebra l’universo dell’anima e dei mille sentimenti che l’attraversano.
VERNISSAGE venerdì 25 gennaio 2013, 18.30 su invito
dal 25 gennaio al 28 febbraio
GALLERIA RESTARTE – Piazza San Michele 4/C (Strada Maggiore) Bologna