Intervista a Vittorio Marletto di Arpa Emilia Romagna
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Non sarà la fine del mondo ma siamo fritti lo stesso?
Personalmente sono molto preoccupato e non certo per i Maya. Con le nostre emissioni di anidride carbonica e e di altri gas serra stiamo visibilmente alterando la composizione chimica dell’atmosfera terrestre in quello che alcuni chiamano il più grande esperimento incontrollato mai tentato. Mi preoccupa soprattutto l’assenza di un movimento di opinione pubblica mobilitato sul tema, al di là delle organizzazioni ambientaliste, che da decenni ormai cercano di scuotere il mondo su questo gravissimo problema. Senza una forte pressione dal basso i governi e le diplomazie non si danno da fare con sufficiente solerzia, con grande soddisfazione di chi sulle fonti fossili ci ha costruito degli imperi e delle fortune immense.
Qual è la situazione clima in Emilia Romagna?
La nostra regione emette molto (più della media nazionale ed europea) e si scalda molto (non per una relazione diretta causa effetto ma per la sua posizione geografica, nell’area alpino-mediterranea). Inoltre è sede di fenomeni ricorrenti e sempre più intensi di siccità con alternanza di situazioni di rischio idrogeologico.
Quali azioni possiamo fare noi cittadini e perché ( piccoli interventi ma utili)?
La cosa più utile a questo punto credo sia fare pressione sulle autorità perché si occupino sul serio di clima, pianificando in fretta e bene sia per quanto riguarda l’abbattimento delle emissioni (energia, traffico, abitazioni, agricoltura ecc.) che per quanto riguarda la protezione dei cittadini e dell’ambiente dai danni prodotti dal clima che cambia (adattamento). Ovviamente per pretendere comportamenti virtuosi è necessario adottarne in proprio limitando i consumi e adottando stili di vita più economici ed ecologici.
Cosa state facendo voi e gli altri soggetti del polo nazionale di meteorologia e clima presente a Bologna, un polo molto importante a livello mondiale rappresentato dall’Arpa, dall’Isac-CNR, dall’università (fisica dell’atmosfera) e dal CMCC?
Stiamo facendo molto ma non abbastanza. Bologna ha diverse importanti istituzioni che a vari livelli (globale europeo nazionale locale) si occupano scientificamente di clima e meteorologia. Queste strutture a mio parere non fanno abbastanza sistema, non fanno massa critica. Comunque ci stiamo provando, per esempio invitandoci reciprocamente agli eventi che organizziamo oppure presentando insieme dei progetti. Noi all’Arpa abbiamo appena stampato un volumetto sulla pianificazione climatica per autorità locali e regionali (progetto europeo EnercitEE- Clipart) che verrà discusso da un piccolo gruppo di amministratori e tecnici venerdì prossimo a Budrio in un evento organizzato con Anci.