Spettacolo culto del Novecento, manifesto artistico del suo autore Tadeusz Kantor, geniale pittore e regista polacco, La classe morta costruisce una delle più inquietanti rappresentazioni del rapporto dell’uomo con la morte. In prima nazionale dal 22 al 14 dicembre all’Arena del Sole. Questa toccante partitura scenica è affidata a una dozzina di vecchietti, ormai trapassati in una sorta di limbo: l’aula scolastica dell’infanzia, piena di ricordi lancinanti. Una rappresentazione della morte che si trasforma in un violento e commovente inno alla vita; una vita ormai vissuta che ritorna nella sua pienezza solo a patto di fare i conti con il nulla della morte, la cui testimonianza viene affidata alla compagnia di attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute, tra i pochi interpreti possibili de La classe morta.
Il risultato del lavoro svolto nell’arco di alcuni mesi da Nanni Garella con i suoi attori sulla partitura scenica di Kantor viene offerto ora a un primo confronto col pubblico, tappa intermedia di un percorso verso la forma compiuta della messinscena che debutterà la prossima estate in un importante festival nazionale.