Vale la pena vivere a Bologna?

Perchè vale la pena vivere a Bologna?
Continuano le nostre interviste nell’ambito del progetto Bologna Mood Watcher.

In questa puntata lo abbiamo chiesto a Gianni Morandi, Andrea Cotti, Valerio Dehò e Danilo Masotti

GIANNI MORANDI
“Stiamo Uniti”
Io sono nato qui, anche se in periferia.
Dopo 30 anni di vita a Roma sono tornato a Bologna. Qui sento le mie radici, non me ne andrei mai, ho fatto di tutto per tornare.
Bologna una volta era una città meravigliosa, aveva sindaci meravigliosi, un esempio per l’Italia
Oggi
anche se siamo commissariati,
anche se siamo un po’ degradati,
anche se non si vive più come negli anni ‘60 e ‘70
non mi muoverei da qui.
Anzi proverei a dare una mano, per quanto possibile, a risolvere i problemi.
Amo la città, oggi ho gli occhi più maturi di quando ero giovane. Qui si respira arte, cultura, storia in ogni angolo.  Il degrado c’è dappertutto, non solo a Bologna.
Quando vado in giro e dico di essere bolognese, noto che c’è un’affezione e una simpatia per la città. Sarà la gente…
Quello che posso dire è “stiamo uniti”, come abbiamo fatto per il Bologna Calcio.  Si può ripetere la stesso schema anche per la città.

ANDREA COTTI

Perché vale la pena vivere a Bologna?
per le cose più semplici – quelle che si stanno perdendo, che non bisogna perdere
perchè Bologna ci sono i portici, e se vivi da un’altra parte, e piove, ti accorgi che fanno una bella differenza
Perché il Centro Storico te lo giri a piedi, e puoi guardarti attorno e guardare gli altri, non solo farti un pezzo di strada
Perché qui le donne sono davvero tra le più belle del mondo, e se si sono conquistate una certa fama, una ragione ci sarà
(scherzo… un po’!)
Perché  i bolognesi non sono troppo spaventati e incazzati, sono ancora capaci di farti divertire e stare bene come pochi altri
Perché se ti metti a cercare, una trattoria onesta la trovi ancora, e ci mangi da dio senza spellarti troppo
Perché qui d’estate fa un caldo boia e d’inverno un freddo vigliacco, ma la nebbia ce l’abbiamo solo noi (e qualche altro posto…), e la nebbia è misteriosa e affascinante, ma anche morbida e accogliente
Perché possono pure prenderci per il culo, ma la nostra esse sa di sesso, sapore, grasso buono, soci.. e perchè sogni

Scrittore, sceneggiatore, editor per il cinema e l’editoria

DANILO MASO MASOTTI

To mò!

Vivere a Bologna è come essere dentro a una puntata dei Simpson, sempre gli stessi personaggi. A volte fa capolino una ghest star che sta qui qualche giorno poi se ne va via. Ecco alcuni motivi per cui vale la pena vivere in questa metropoli di provincia che continuo ad amare: passeggiare dentro la balena di Porta Europa, andare in giro con il CIVIS, andare sugli autoscontri al Luna Parc del Parco Nord, bere una birra al tavolo di Zanarini in una giornata di sole, mangiare una pizza da Altero e bruciarsi la lingua, andare a comprare qualcosa dal pachi sotto casa quando c’è il frigo vuoto, stare un pomeriggio a leggere dei libri da Giannino Stoppani, frequentare il corso di dialetto bolognese al Teatro degli Alemanni, fare la pipì in uno dei pochi vespasiani rimasti, portare i cinni alle bancarelle di Santa Lucia, tentare di vincere il primo premio alla pesca gigante della Festa dell’Unità, andare sul Crescentone a parlare di politica con gli umarells e con Beppe Maniglia candidato sindaco (musica di sottofondo, Apashhh)

VALERIO DEHO’ critico d’arte

Alle due torri ci si affeziona, così ci si abitua a stare al centro dell’Italia che “produce e che lavora”.
Come viaggiatore professionale non potrei mai cambiarla con un altra città, ha una collina meravigliosa e a due passi dal centro. Se ci fosse anche un amministrazione della cosa pubblica sarebbe meglio, ma non si può pretendere troppo.

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