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Al Museo Ebraico di Bologna una mostra da domenica 23 gennaio 2011
Luigi Varoli, il “giusto”pittore
un artista al tempo della Shoah
Museo Ebraico di Bologna
23 gennaio -27 febbraio 2011
in collaborazione con
Comune di Cotignola, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Comunità Ebraica di Bologna
con il patrocinio di
Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Assemblea Legislativa e Giunta della Regione Emilia-Romagna,
Ambasciata d’Israele, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Ufficio Scolastico Provinciale
Luigi Varoli, Autoritratto come pittore, 1932L’esposizione si propone di divulgare la figura di Luigi Varoli (1889-1958) non solo sul piano artistico, ma anche per il coraggioso impegno espresso come animatore di una catena di solidarietà che ha consentito, durante l’ultima guerra di dare rifugio e salvezza nel proprio paese natale a profughi ebrei e non, provenienti da varie parti d’Italia.
L’ampio apparato documentario in esposizione racconta la storia di uomini e donne che negli anni 1943-‘5 incrociarono i propri destini a Cotignola intorno alla figura del maestro ed a quella di Vittorio Zanzi, l’ideatore ed organizzatore della “rete dell’ospitalità”, che offrì rifugio ad ebrei, ricercati politici, partigiani feriti e braccati dai fascisti, sfollati, evasi dai campi di prigionia e di concentramento tedeschi. Grazie all’attività di Zanzi e di Varoli, tanti furono gli ebrei salvati dalla Shoah, come i Muggia, gli Oppenheim, i Lopes-Pegna, Ada e Guido Ottolenghi e i loro tre figli.
Nel 2003, da parte dello Stato di Israele e del Museo Yad Vaschem di Gerusalemme è stato conferito “in memoriam” a Zanzi e a Luigi Varoli, assieme alla moglie Anna, il titolo di “Giusto tra le Nazioni”.
Luigi Varoli in una foto dei primi anni Cinquanta, Arch. VaroliNato a Cotignola nel 1889, Luigi Varoli ha frequentato la Scuola comunale di Disegno e Plastica di Lugo diretta dal noto scultore e pittore cotignolese Domenico Visani e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Rientrato a Cotignola dopo aver ottenuto la licenza dei corsi superiori di pittura a Roma e dopo aver partecipato ad alcune mostre e rassegne d’arte in Italia ed a Parigi, a partire dai primi anni Venti ha iniziato l’attività di insegnante presso la locale Scuola comunale di Arti e Mestieri, poi proseguita al Liceo Artistico di Ravenna. La scuola cotignolese da lui diretta all’interno della propria casa studio è stata per lungo tempo un punto di riferimento per tantissimi giovani praticanti. Profondamente legato alla terra d’origine, Varoli ha partecipato attivamente alla vita sociale e culturale del suo tempo. Spirito eclettico e dai molteplici interessi (nel 1931 si è diplomato in contrabbasso presso la Regia Accademia Filarmonica di Bologna), è stato sostenitore della tradizione figurativa ottocentesca e del “saper fare” come presupposto fondamentale dell’atto creativo. Apprezzato specialmente come ritrattista e pittore di figura, si è cimentato nella scultura, disegno, ceramica, decorazione e nel campo delle cosiddette arti applicate. Luigi Varoli si è spento a Cotignola il 25 settembre 1958.
la mostra è a entrata libera
Orari | da domenica a giovedì 10.00-18.00 | venerdì 10.00-16.00 | sabato e festività ebraiche chiuso