Maria Josè Arjona
- Opera: HABITO/Abito (2011)
- Sede espositiva: Archiginnasio (Teatro Anatomico)
- Galleria: Galerie Anita Beckers (Francoforte)
Abito
Una performance di Maria Jose Arjona
29.01.2011 ore 18-24, Archiginnasio (teatro anatomico), Piazza Galvani 2
“Kant presenta la seconda critica come una teoria del desiderio, e definisce il desiderio, in un certo senso soprendentemente, in termini causali: il desiderio è una facoltà che per mezzo delle sue rappresentazioni è la causa della realtà degli oggetti di quella rappresentazione. Nella sua forma più bassa, i prodotti del desiderio sono fantasie e superstizioni; ma nella sua forma più alta (la volontà), i prodotti del desiderio sono atti di libertà sotto la legge morale – azioni che sono, tuttavia, irriducibili alla causalità meccanicistica”
DANIEL W SMITH.
DELEUZE E LA QUESITONE DEL DESIDERIO:
VERSO UNA TEORIA IMMANENTE DELL’ETICA
Habito: (parola in spagnolo)
1. Un comportamento ripetitivo.
2. Un pezzo di indumento usato da individui religiosi.
3. 1a persona del verbo “abitare”.
Habito è una performance di lunga durata dove il pubblico è invitato a consumare 1000 caramelle che compongono il vestito della performer, in modo da indicare il corpo come primo spazio che tutti abitiamo, allo stesso tempo creando un forte collegamento con il concetto di desiderio descritto da Deleuze: “Ciò che desideriamo, ciò che investiamo nel nostro desiderio, è una formazione sociale e in questo senso il desiderio è sempre positivo”.
Habito lega il verbo abitare (Habito) con il comportamento e la ripetizione, creando alleanze tra gli individui come risultato della ripetizione di un semplice gesto.
Mangiare va inteso come azione basilare all’interno della performance, ma anche, in un ambito più ampio, come una azione economica e sociale, che rivela i sistemi attraverso cui siamo tutti connessi e le dinamiche attraverso cui tutti noi produciamo e riproduciamo flussi culturali.
Habito è quindi una “struttura corporea” che deve essere consumata dal pubblico, permettendo al corpo di essere moltiplicato e esteso ogni volta che un fruitore mangia una caramella. Mangiare implica anche svestire, e svestire implica mettere a nudo in modo da scoprire, liberare.
Ma per scoprire davvero, un’azione ripetitiva deve aver luogo e ha bisogno di essere ripetuta in modo da diventare un atto di libertà
Il Museo ospita i materiali archeologici che documentano la storia di Bologna, dalla preistoria all’età romana, e le collezioni egiziana, etrusca, greca, romana e numismatica.