Duse, uno spettacolo di Memorie
sabato 18 dicembre alle ore 21
Proiezione video documentario diretto da Maria Grazia Moncada e Danilo Traverso che raccoglie immagini preziose ed inedite (gentilmente concesse da Home Movie, Archivio Nazionale del Film di Famiglia) degli spettacoli di Renato Rascel, Macario e Tognazzi, Walter Chiari e Carlo Dapporto e le testimonianze contemporanee di Moni Ovadia, Gabriele Lavia, Marco Baliani, Toni Servillo che si alternano ai racconti di vita di chi lavora e ha lavorato nello storico teatro di via Cartoleria 42.
Come è noto, il 31 dicembre prossimo per effetto della manovra finanziaria contenuta nel Decreto Legge n. 78 del 31 maggio 2010, i dipendenti del soppresso Ente Teatrale Italiano lasceranno definitivamente le mura del Teatro Duse dopo quarantasette anni di gestione.
Dietro la formula asettica, dietro il rito burocratico si nasconde però una ferita profonda che viene inferta a Bologna, alle persone che in questo teatro hanno lavorato con passione, a chi lo ha considerato una casa, a coloro che ne hanno fatto un luogo eletto di accoglienza degli artisti, persone speciali, da tutelare e mettere nelle condizioni migliori per esprimere il proprio talento a beneficio della società tutta.
Questa lunga storia di emozioni e di affetti tra il Teatro e la sua città che va al di là del Duse stesso, del suo perimetro, lo rende una “proprietà di tutti”. Qui i bolognesi si sono formati al teatro, qui intere generazioni sono venute per assistere ad un rito profondo, ancestrale, quello di farsi raccontare storie.
Quel rito che comincia quando la sala improvvisamente si rabbuia, quando si sentono scorrere le carrucole di legno e il sipario ha un fremito e scivola nel buio: quasi non lo si vede neppure ma, alla prima luce, gli attori, uomini in carne ed ossa, si affacciano sugli spettatori, anzi, sugli “aspettatori” cioè su coloro che sono lì e aspettano, pronti a lasciarsi andare all’incanto del racconto, pronti ad essere testimoni di un evento che accade qui ed ora con tutta la forza conoscitiva dell’esperienza diretta.
Questo patrimonio di esperienze, di sentimenti, difficilmente catalogabile, difficilmente contenibile non può evaporare con la soppressione dell’Ente che ha gestito questa sala.
Da qui è nata l’idea degli attuali dipendenti del teatro, degli ultimi chiamati ad impacchettare questi ricordi, di consegnare ai bolognesi questo patrimonio culturale ed emotivo.
L’idea si è poi materializzata in un progetto reso concreto dalla collaborazione con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna,e l’Associazione “Il ponte della Bionda”.
Il progetto denominato “Duse, uno spettacolo di memorie”, prevede la realizzazione di un video documentario diretto da Maria Grazia Moncada e Danilo Traverso che raccoglie immagini preziose ed inedite (gentilmente concesse da Home Movie, Archivio Nazionale del Film di Famiglia) degli spettacoli di Renato Rascel, Macario e Tognazzi, Walter Chiari e Carlo Dapporto e le testimonianze contemporanee di Moni Ovadia, Gabriele Lavia, Marco Baliani, Toni Servillo che si alternano ai racconti di vita di chi lavora e ha lavorato nello storico teatro di via Cartoleria 42.
Il documentario sarà proiettato per i bolognesi sabato 18 dicembre alle ore 21 e verrà messo in vendita a gennaio in allegato a il Resto del Carlino. Da giovedì 16 dicembre, inoltre, il Duse aprirà al pubblico per consentire ai bolognesi di visitare il percorso espositivo sulle stagioni teatrali che si sono succedute dal 1963 ad oggi.
A compendio del documentario e della mostra verrà poi realizzata una pubblicazione a cura di Fabrizio del Rio e Federica Chiura con testi di Sara Piagno – in regalo al pubblico che presenzierà alla prima del video-documentario – con contributi critici di Lamberto Trezzini, Sergio Colomba, Giuseppe Liotta, Claudio Cumani e Massimo Marino.
Ma questo lungo congedo del Duse dal proprio pubblico prosegue con uno spettacolo-visita guidata scritto ed interpretato da Giorgio Comaschi dal titolo “Dicono che al Duse”, con il quale i partecipanti (40 alla volta per più spettacoli al giorno dal 17 al 20 dicembre) potranno visitare luoghi di solito inaccessibili ai non addetti ai lavori, le viscere profonde del corpo del Duse.
Per i dettagli relativi alla prima del video documentario, degli orari di apertura del percorso espositivo e degli spettacoli visite-guidate di Giorgio Comaschi è consultabile il sito www.teatroduse.it oppure è possibile telefonare allo 051.6563901.
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