Beat Ri-generation

Viaggio poetico musicale tra apparenza e percezione
Venerdì 26 novembre alle ore 21
A Vag 61, Via Paolo Fabbri 110 – Bologna
I Naima presentano:
BEAT RI-GENERATION
Viaggio poetico musicale tra apparenza e percezione

Elio Perrone Pulsimer: voce
Ettore Lupidi: chitarre

Testi di Gilberto Centi, Roberto Roversi, Allen Ginsberg, Ettore Lupidi, Elio Perrone
Musiche: Ettore Lupidi

“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati”
“Dove andiamo?”
“Non lo so , ma dobbiamo andare”
(J. Kerouac, On the road)

“Beat è il viaggio dantesco, il beat è Cristo, il beat è Ivan, il beat è qualunque uomo, qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato”
(G. Corso)

Beat è ribellione. Beat è disprezzo per l’ordine costituito. Beat è battito. Beat è ritmo. Quello della musica, quello della cadenza dei versi nelle poesie. Beat è la scoperta di se stessi, della vita sulla strada, del sesso liberato, della droga, dei valori umani, della coscienza collettiva.
Beat è libertà, non se ne può fare a meno. Libertà come sinonimo di originalità, coraggio, rottura, contrasto nei confronti di una società e più in generale di un mondo moderno fatto di schematismi, costrizioni, macchine umane precisamente pensate per produrre.
Una cosa che molti non sanno è che il cuore “vero” del pensiero beat era nei corpi di uomini e donne della classe operaia. Lo stereotipo dei “vagabondi” era ppunto tale. Infatti, erano gli altri, i perbenisti, a chiamarli in senso dispregiativo “beats”, i battuti.
Ma Keruuac sosteneva: “”Beat vuol dire beatitudine, non battuto”.
I Beats non furono nè battuti né vinti. Andarono avanti incoraggiandosi a vicenda, trovando sostegno l’uno nell’altro, rifuggendo quella pubblicità negativa che li voleva ad ogni costo annientare.
Ora i beats ritornano… ri/generati.

Alle ore 20, per chi vuole ci si può ri/focillare con una cena frugale.