Che commedia "la presidentessa!"

Da Martedì 12 gennaio, alle ore 21.00, al Teatro Duse di Bologna  “La presidentessa”, di Maurice Hennequin e Pierre Veber.
Lo spettacolo, prodotto da ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro Stabile dell’Umbria, è diretto da Massimo Castri.

La sciantosa e affascinante Gobette, che si esibisce dando scandalo nei locali cittadini, finisce per alcune fortuite circostanze nella casa di un austero e morigerato Presidente di Tribunale. L’uomo è vittima di una moglie tremenda, cuoca provetta e manica della pulizia. Fortunatamente, quando la
bella Gobette arriva in casa del magistrato, la moglie e la figlia sono provvidenzialmente partite per Parigi. Ma proprio dalla capitale giunge inaspettato, causa ispezione, il Guardasigilli e il Presidente si trova
costretto a far passare Gobette per la sua legittima consorte. L’ affascinante giovane non esita a sedurre anche il Guardasigilli e trascorre una notte con lui. Una serie di eventi successivi determina una reazione a
catena per la quale il Presidente passa da una promozione all’altra fino a
raggiungere i massimi gradi della magistratura.

La Presidentessa, scritta a quattro mani da un mestierante del ‘vaudeville’,
Maurice Hennequin, insieme a Pierre Veber, andò in scena la prima volta al Palais-Royal a Parigi il 27 novembre 1912, ottenendo subito uno straordinario successo di pubblico. Genere popolare considerato minore, il ‘vaudeville’, cui La Presidentessa appartiene a pieno titolo, indica un
genere di commedia farsesca accompagnata da musiche e versi cantati.
Sopravvissuto a Napoleone e alla Restaurazione, il ‘vaudeville’, che nel frattempo va perdendo la componente musicale, tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento conosce con Scribe prima e Labiche poi, un grande successo popolare. Ma è con Georges Feydeau (1862-1921) che il genere
raggiunge il suo massimo splendore, nelle sue forme più mature. L’altro grande esponente del ‘vaudeville’, in una versione certamente meno nobile e più immediata, è Charles-Maurice Hennequin (1863-1926) che, in coppia con
Pierre Veber, scrive i suoi capolavori più riusciti agli inizi del Novecento. La Presidentessa, costruita con un marchingegno drammatico perfetto, sfrutta l”eccesso’ come figura retorica, riflettendo situazioni e
personaggi attraverso la lente deformante della farsa.
Prodotto da ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro Stabile dell’
Umbria, lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale lo scorso 12 novembre
al Teatro Bonci di Cesena. Diretto da un grande maestro della scena teatrale
italiana, Massimo Castri, l’allestimento è il risultato della seconda
edizione del Corso di Alta Formazione  per attori tenuto dal regista toscano
per Emilia Romagna Teatro. «Il testo – si legge nelle Note di lavoro – è
stato scelto nel tentativo di dare continuità e coerenza ad un percorso di
ricerca. La messinscena de La Presidentessa ha inoltre rappresentato l’
occasione di sviluppare e approfondire linguaggi  già in parte sperimentati
nel precedente spettacolo realizzato dalla compagnia, il Così è (se vi
pare). [.] Ne La Presidentessa non si tratta più di recitare come in un
vaudeville, ma di recitare il vaudeville come struttura pura, di mettere in
atto la grammatica di linguaggio in tutta la sua complessità, non attraverso
la sua citazione». Dal canto suo, il regista ci spiega la scelta del testo,
inusuale in un artista che da sempre predilige testi drammatici
pirandelliani o goldoniani, perché «il ‘vaudeville’ è un terreno adattissimo
per praticare gli ‘elementari’ del teatro: i ritmi, i rapporti tra i
personaggi, le leggi della comicità». Nella seuenza dei tre atti «assistiamo
ad un aumento esponenziale di ritmo e di energia. Il primo atto si mantiene
sostanzialmente all’interno di un linguaggio da commedia realistica, mentre
nel secondo il realismo viene superato, sidispiega la dinamica classica del
vaudeville e il ritmo scenico è dettato dalla scansione ininterrotta delle
entrate e delle uscite. Il terzo atto porta infine a un’esasperazione di
questa stessa dinamica e genera sulla scena un clima di entropia; si arriva
così ad un superamento un po’ folle e surreale del vaudeville stesso».

“La presidentessa”, che replica sino a domenica 17 gennaio (feriali ore
21.00, giovedì e domenica ore 15.30), è in abbonamento: martedì turno A
prime, mercoledì turno B, giovedì turno Giovedì Pomeriggio, venerdì turno
Miniduse, sabato turno Duse Cral, domenica turno Duse Brillante. Le
riduzioni valgono per tutte le recite.

Per informazioni:
051.23.18.36